Si è appena conclusa nella Capitale Europea della Cultura, con enorme riscontro di pubblico e critica, la Mostra “Visioni Lucane”, presso lo Studio D’Imperio. L’esposizione collettiva ha proposto al pubblico le opere pittoriche di Nicola D’Imperio, Antonio Calbi e dello stesso Mario D’Imperio, quest’ultimo già noto al pubblico per la partecipazione al docufilm “I love… Marco Ferreri”, diretto da Pierfrancesco Campanella, con degli interventi sull’uso della luce e del colore nelle pellicole del celebre cineasta milanese. I tre artisti, pur presentando stili e tecniche totalmente differenti, sono accomunati da una profonda fratellanza e amicizia, consolidatasi nel tempo. Il percorso espositivo intendeva offrire al visitatore una serie di opere sia figurative che espressioniste, in grado di originare, pur nella loro assoluta diversità, immagini di grande impatto visivo e dalla carica espressiva prorompente. Da un lato il piglio espressionista di Antonio Calbi, dall’altro le luci e le nebbie di una pittura quasi fotografica di Nicola D’imperio e infine la giocosità e i colori intensi di Mario D’Imperio.
Nicola D’Imperio è nato ad Aliano (Mt) e vive tra Bologna e Matera. E’ un gastroenterologo, universalmente riconosciuto come uno dei padri dell’endoscopia interventistica italiana. Quando non è impegnato nell’attività medica, si occupa di pittura e scrittura. Innumerevoli le mostre che hanno visto la sua partecipazione o da lui curate. Le sue tele prediligono soprattutto paesaggi arsi dal sole o nebbiosi, tipici dell’entroterra lucano come i calanchi di Aliano, i Sassi, la Murgia e la Gravina di Matera. Sono quadri dipinti spesso in solitaria, lungo i camminamenti millenari della Città dei Sassi. Per le edizioni Magister ha pubblicato “La Lucania a piedi dallo Jonio al Tirreno – Cronaca, poesie, racconti” (2011), “Il racconto della Casa Grotta” (2012) “Conoscere Matera, Capitale Europea della cultura nel 2019. Itinerari nei Sassi e nella città antica” (2016) e “Si specchia ancora nel fiume. Alianello tra foto, arte e poesia”, corredato dalle fotografie di Peter Strebel (2016). Ha curato inoltre il volume d’arte in memoria di Italia Nicoletti, artista e zia di Nicola e Mario D’Imperio. Attualmente è Vice Presidente della storica Associazione Culturale “La Scaletta” di Matera.
Nella cinquecentesca casa di famiglia, al centro del Sasso Barisano, Nicola D’Imperio, insieme al fratello Mario, dirige dal 2008 “Casa D’Imperio”, spazio di arte, scienza e cultura che ospita artisti e menti pensanti.
Antonio Calbi, in arte Penny, è nato a San Mauro Forte (Mt) dove tuttora vive e opera dedicandosi alla ricerca in Pittura. Ha partecipato a mostre collettive sin dagli anni novanta. Cinque le retrospettive personali: “Alla ricerca dell’incolore” (Matera 1993), “Fratture e Trasparenze” (San Mauro Forte 1995), “Il segno e la memoria in gocce di materia” (San Mauro Forte 1998), “Penny e il guanto” (Matera 1999) e “SAGADA” (Matera 2015). L’arte di Penny è espressionista. Parte dal segno, dal gesto improvviso. Nel cammino, il gesto diventa impressione, si dilata. Da linee, curve, reticoli, gangli nascono figure. E’ un mondo popoloso che viene dai territori dell’eclissi e dell’inconscio: dal buio si irradia o si ramifica.
Mario D’Imperio è nato a Matera ed attualmente vive a Roma. Dagli anni ottanta, accanto alla sua professione di medico, ha svolto un’intensa attività artistica, partecipando ad oltre 100 mostre d’arte personali e collettive. Nel 2000 ha realizzato 14 formelle in ceramica per il Santuario quattrocentesco di Pozzo Faceto a Fasano. E’ stato insignito nel 2012 del prestigioso “Premio Personalità Europea” in Campidoglio a Roma durante la “42 Giornata d’Europa”. Recentemente ha ricevuto a Porto Potenza Picena il “Premio Sant’Anna Speciale della Critica” e il “Premio Nazionale Natiolum”, ai Bastioni di Giovinazzo.
Le sue opere pittoriche ad olio e acrilico e le sue ceramiche a terzo e a grande fuoco sono state raccolte e recensite nei seguenti cataloghi: “L’angelo e il giudizio. Opere 1999 – 2000” (Grafischena Fasano – 2000), con introduzione e versi di Rosa Maria Fusco, “Percorsi 1980 – 2002” con contributi critici di Rosa Maria Fusco, Antonio Lotierzo, Livia Semerari e Sara Torquati, “Il rosso e l’arancio 2005 – 2007” (Cimer – 2007) e “Mario D’Imperio” (Lithos editrice – 2015) a cura di Emanuele Pecoraro, con contributi critici di Pierfrancesco Campanella, Loredana Finicelli e Beatrice Mastrorilli e versi di Aldo Bagnoni e Paolo Di Caprio.
Alcune sue opere pittoriche sono state utilizzate per le locandine cinematografiche di “28… ma non li dimostra” e de “La città d’acqua”, diretti da Emanuele Pecoraro e di “I love… Marco Ferreri”, diretto da Pierfrancesco Campanella.
Le sue opere denotano ironia e superamento della moltiplicazione dei volti, proposta in passato dalla pop art. Ma se quelle immagini erano replicate spesso all’infinito in copie piu’ uguali a se stesse, utilizzando chiavi pittoriche, fotografiche e pubblicitarie, qui i volti sono volutamente stilizzati in un fumetto quasi umoristico e proposti utilizzando le chiavi artigianali della pittura e della ceramica, contrapposte alla produzione industriale di molta arte contemporanea.
Il clamoroso interesse fatto riscontrare dalla mostra verrà ulteriormente capitalizzato a breve in nuove iniziative con gli stessi artisti.
La redazione