di Riccardo Bramante
Il Museum of Modern Art (MoMa) di New York presenta, in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà, una ampia retrospettiva di 25 film, su oltre 150 girati, di Ugo Tognazzi, attore, regista e sceneggiatore scomparso nel 1990.
La manifestazione, che si protrarrà fino al 30 dicembre, si è aperta con la presentazione del documentario “Ritratto di un padre” di Maria Sole Tognazzi, presente all’evento in rappresentanza di tutta la famiglia; una sorta di “ricerca per ritrovare il padre ed il rapporto che le è mancato attraverso la testimonianza di tanti amici”.
Tanti sono i film in programmazione, da “I fascisti” a “La vita agra” di Carlo Lizzani tratto dal romanzo omonimo di Bianciardi, da “Porcile” per la regia di Pier Paolo Pasolini, a “Venga a prendere un caffè da noi” di Alberto Lattuada, da “I mostri” di Dino Risi a “La donna scimmia” di Marco Ferreri e tanti altri ben noti in Italia.
Ma l’apertura della manifestazione, così come il titolo della stessa, è stata dedicata a “Tragedia di un uomo ridicolo”, film girato nel 1981 per la regia in un altro mostro sacro della cinematografia italiana, Bernardo Bertolucci recentemente scomparso. E’ un film che non ha avuto il meritato successo di critica essendo stato presentato in un momento, quello degli attentati a ripetizione delle Brigate Rosse, in cui ci si guardava bene dal formulare qualsiasi tipo di critica alla sinistra allora al governo ma che nel film, pur non essendo mai esplicitamente citata, poteva facilmente essere rappresentata da questo padre (Ugo Tognazzi) a cui veniva rapito il figlio ed era costretto ad intavolare oscure e contorte trattative per riaverlo vivo.
Nonostante tutto ciò il film si avvale della collaborazione di grandi talenti, da Ennio Morricone per le musiche a Carlo di Palma per la fotografia fino ad un già affermato Bernardo Bertolucci che definì il film “la tragedia di un Edipo rovesciato, la storia del conflitto di un padre con suo figlio, invece che del figlio con il padre” e, non per nulla, il lavoro valse a Tognazzi il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes.
La retrospettiva del MoMa vuole, perciò, essere un giusto omaggio all’attore che, insieme a Mastroianni, Gassmann, Manfredi e Sordi ha rappresentato il periodo d’oro della cinematografia italiana, rappresentando fedelmente, ma in modo bonario, i numerosi difetti di quella Italia anni ’80 bacchettona e clericale (Tognazzi fu anche “cacciato” dalla RAI per aver preso in giro un Presidente della Repubblica), stremata dagli anni di piombo ma che non voleva prendere atto dei suoi difetti, tanto che lo stesso termine “anni di piombo” non fu coniato in Italia ma ripreso da un contemporaneo film della regista tedesca Margaretha von Trotta.
A completamento della retrospettiva sarà, infine, presentato presso l’Istituto di Cultura Italiano il volume “Ugo Tognazzi: storia, stile e segreti di un grande attore” edito da Istituto Luce Cinecittà e da Edizioni Sabinae, curato da Mario Sesti, con illustrazioni di Luisa Morrone.
Articolo di Riccardo Bramante