di Riccardo Bramante
Vasto è il programma degli eventi che la Galleria degli Uffizi si appresta ad organizzare per il prossimo anno 2019. Tra gli altri, spicca il “trittico” di iniziative, previste tutte in luoghi simbolo, per ricordare i 500 anni dalla nascita di Cosimo I dè Medici che, nel 1569, con una “Bolla” del Papa Pio V divenne il primo Granduca di Firenze.
Il primo evento del “trittico” riguarderà “I cento Lanzi del Principe” ed avrà ad oggetto, appunto, la storica guardia del corpo medicea, costituita da quei mercenari più comunemente noti come Lanzichenecchi.
La mostra, che sarà organizzata all’interno degli Uffizi in collaborazione con il “Medici Archive Project”, ci presenterà una ricostruzione storica di questa milizia che, nata nell’allora Sacro Romano Impero in contrapposizione ai mercenari svizzeri, venne assoldata a più riprese dai vari stati italiani allora esistenti per le loro grandi capacità di combattenti; e questo fu anche il motivo che spinse Cosimo I a formarne la sua guardia del corpo, non fidandosi dei suoi tanti avversari sia all’interno che fuori Firenze.
Saranno presentati dipinti, disegni, incisioni, armi ed armature che raccontano la loro presenza nella città fino anche a dare il nome ad uno dei più importanti monumenti di Firenze: la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria.
A Palazzo Pitti (dove, come è noto, Cosimo aveva trasferito la sua residenza) saranno, invece, esposti una serie di otto arazzi che raffigurano i momenti salienti del suo governo. Gli arazzi a suo tempo prodotti dall’arazzeria medicea voluta proprio da Cosimo I furono creati sotto la direzione di Pietro Fevère, capo arazziere della manifattura, e raccontano la salita al potere del Granduca nel 1537 proseguendo, poi, con le nuove costruzioni a Pisa, la conquista di Siena, l’ampliamento di Palazzo Vecchio e la costruzione degli Uffizi, il viaggio a Roma per incontrare Papa Pio V la fondazione dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, l’aiuto in danaro al Re di Francia Carlo IX figlio di Caterina dè Medici, l’incoronazione di Giovanna d’Austria quando sposò l’erede e successore Francesco I.
Tutta questa serie di arazzi di pregevole fattura può essere considerata una vera e propria “biografia tessuta”, come dice il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt ed era destinata ad ornare la Sala di Saturno di Palazzo Pitti, dove si tenevano le Udienze segrete dei Granduchi.
Il Giardino di Boboli è, invece, lo scenario del terzo evento del “trittico”. Allestito subito dopo l’acquisto di Palazzo Pitti da parte della moglie di Cosimo, Eleonora di Toledo, divenne subito un modello da imitare da parte delle regge di tutta Europa costituendo l’archetipo del “giardino all’italiana”, con le superfici verdi suddivise in modo regolare in cui trovavano posto statue antiche e rinascimentali; tra queste, la mostra pone in risalto quella che fu, forse, la prima scultura allora realizzata: il “Villano con la botticella”, creata da Giovanni Fancelli su disegno del maestro Baccio Bandinelli che raffigura un contadino che svuota un barile in una vasca realizzata con un sarcofago romano.
Il triplice evento sarà aperto al pubblico il 6 giugno 2019 fino al 29 settembre.
Articolo di Riccardo Bramante