Madonna Silana, racconto per il teatro, riflette sull’importanza della ricerca indirizzata all’archeologia sostenuto dal “femminile”..
Maria Elia de Seta, nobildonna fiorentina, figlia dell’ammiraglio ed inventore Giovanni Emanuele Elia, madre di quattro figli tra i quali Vittorio de Seta, grande documentarista di fama mondiale e Francesco de Seta, aviatore ed eroe di guerra è stata un influente e generosa mecenate.
Maria Elia è cresciuta e vissuta in ambienti internazionali ed oltre ad essere una delle più affascinanti enigmatiche e controverse figure femminile del 900 è riconosciuta come volitiva protettrice dei beni culturali . Amica di molti intellettuali ed artisti del 900, come Corrado Alvaro, gli archeologi Paolo Orsi e Zanotti Bianchi, il pittore Renato Guttuso, Gabriele D’Annunzio che la soprannominò Madonna Silana, pensando appunto al suo alacre impegno per valorizzare la Calabria e le sue inestimabili bellezze naturali e storico archeologiche. “Tutta la Statale 106 potrebbe diventare un giardino nel quale sorgono le antiche città greche e romane che ridate alla luce costituirebbero la più bella via archeologica del mondo” Questa una delle dichiarazione di Maria che raccontano il suo impegno che portò avanti fino alla fine, fino all’incidente automobilistico che avvenne proprio su quella strada.
Lo spettacolo è parte del progetto Almas , giunto alla sua quarta edizione, che vuole raccontare le grandi mecenate della storia, i precedenti appuntamenti sono stati dedicati a Maria Luisa de Medici, Isabella d’ Este e Eva Mameli Cavino, quest’ anno l’evento prevede, come sempre, una messa in scena originale e una tavola rotonda a tema. La messa in scena, in prima assoluta del testo originale è Madonna Silana, di e con Isabel Russinova, attrice e drammaturga, testimonial di Amnesty International, docente del Master di scrittura creativa presso l’Università Istituto Armando Curcio, impegnata nel suo percorso artistico a valorizzare il femminile, le pari opportunità e la memoria e la tavola rotonda dal titolo Maria e la luce dell’ antichità, confronto e dialogo intorno al mondo dell’archeologia ieri e oggi, sarà fruibile in streaming.
Madonna Silana è un racconto per il teatro che vuole riflettere sull’importanza della ricerca indirizzata all’archeologia e quanto l’energia e la passione e la determinazione del femminile sia stata ed è determinante per la sua valorizzazione. Il Progetto vuole indirizzarsi anche ad un audience di giovani, da cui le collaborazioni con l’ Università Roma tre.
Lo spettacolo: Madonna Silana è un prima assoluta di e con Isabel Russinova, per la regia di Rodolfo Martinelli Carraresi.
Il testo (testo originale di Isabel Russinova) vuole raccontare, attraverso la personalità di Maria Elia, donna originale di particolare coraggio e determinazione, uno spaccato della storia e della società europea del ‘900 tra i due conflitti e il ruolo che ha avuto il mecenatismo per la sviluppo della ricerca e della valorizzazione dei beni culturali.
Importante la ricostruzione scenica (scene e costumi Wilma lo Gatto) e la musica per una attenta ricerca storica d’epoca.
L’abito di Isabel Russinova è stato creato da Regina Schrecker
Appuntamento il 13 dicembre 2021 ore 18.00 – Madonna Silana, presso la
Casa internazionale della donna – Caffe letterario ore 18,00.