Vittorio Matteo Corcos pittore Livornese  del 1859 affinò l’arte presso Accademia di belle arti di Firenze. Lo stile pittorico di Corcos è riconducibile a ricerche formali non disgiunte da quelle letterarie dotte, che evolsero notevolmente la sue capacità tecniche in una sua decisa svolta stilistica.

Visse per un periodo a Parigi dove collaborò per circa 15 anni con la casa d’arte “Goupil” indirizzandosi verso i ritratti femminili, e scene che rappresentassero il quotidiano. Le sue tele sempre impresse di vividi e brillanti colori e raffinate pennellate.

Si stabilì dal suo rientro parigino a Firenze e nel tempo espone alla Galleria degli Uffizi. Affascinato dall’ambiente culturale da sempre frequenta i prestigiosi circoli letterari in cui ha occasione di incontrare Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio. La sua notorietà raggiunse diversi reali che chiesero il suo operato per farsi eseguire un ritratto. Corcos nei primi del 1900 realizzò i ritratti di Guglielmo II, dell’Imperatrice della Germania e delle regine Amelia del Portogallo e Margherita di Savoia.

Nell’opera “L’addio” forse meno nota rispetto ad altre sue, viene raffigurata un’elegante e raffinata donna in abito bianco con cappellino, guanti ed ombrellino. Il volto  dalla rosea pelle volge lo sguardo già altrove facendo intuire quasi il filo dei suoi pensieri che da quel luogo stanno accomiatandosi con serenità indugiando ancora un po’ di tempo, prima di andare, poggiando lievemente su di una sedia il ginocchio piegato. In lontananza si intuisce la presenza di un battello, dal nero fumo sbuffante dal camino, che attraverso il mare porterà via lontano da quei luoghi l’elegante madame, dal vitino e corpicino esile.

Di Ester M. Campese

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Di VipGlam

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