Harry e Megan.

di Annalisa Lo Monaco

E’ uscito il libro scandalo ‘Spare’, di cui, realmente, non si sentiva la mancanza.
Ma una funzione questo libro ce l’ha. E’ un detonatore potente per far traballare e, di conseguenza, riequilibrare, un’istituzione granitica come quella della monarchia inglese.
E’ interessante sapere che quella inglese, non è l’unica monarchia in Europa, se ne contano altre sei, oltre il principato di Monaco e del Liechtenstein. Le altre, più defilate, con istituzioni leggere e regnanti incontrati al mercato e in bicicletta non suscitano la curiosità di quella inglese, anche perché hanno saputo adeguarsi ai tempi. La monarchia inglese è senz’altro di un’altra portata ma più formale, legata a vecchi schemi e rigidità. Una monarchia legata all’apparenza, infatti il motto della regina Elisabetta era: ‘Never complain, never explain”, non spiegare, non giustificare.
Un’istituzione formale dove l’apparenza e il rispetto delle tradizioni è sempre passata sopra a tutto, stritolando sentimenti, fragilità, per mancanza di calore, sostegno, empatia. La storia di Diana ce lo dimostra bene. Lasciata sola a 19 anni ad affrontare esigenti ruoli di rappresentanza e per anni vittima di bulimia, anoressia e depressioni totalmente ignorate. Una mancanza di amore e supporto anche da parte del marito.
Tanti anni fa, molto giovane, lessi la storia di Carlo, la storia della sua infanzia. Costretto da una madre rigida a rivestire atteggiamenti che non gli si adattavano, per non parlare del college che fu forzato a frequentare. Dormiva all’ultimo piano dell’edificio, con il letto accanto a una finestra con il vetro rotto, stanza gelida, sonni difficili.
E’ questa la strada che deve percorrere un futuro re? E’ questa la strada per rendere un uomo forte? Carlo che padre sarebbe potuto diventare?
Ma perchè Harry ha scritto questo libro? Ripercorre la tragedia che visse per la morte di Diana.
Harry, e chiunque possieda un occhio empatico lo sa, già da adolescente aveva dimostrato di essere un soggetto ‘fragile’ ma solo Diana, in quanto madre, avrebbe potuto fare qualcosa per lui.
Lo avrebbe seguito e fatto aiutare, lo avrebbe sostenuto e indirizzato. Credo, infatti, che questa povera ‘ruota di scorta’, anche se ha un patrimonio di svariati milioni di dollari, sia stato un po’ manipolato. Ritengo che abbia un candore di fondo e che sia facilmente conquistabile ed irretibile, proprio perché affamato d’amore.
La rigida monarchia, così come l’indifferente padre che gli chiedeva di chi fosse figlio, non hanno saputo fare niente per Harry. Questa intransigente struttura dovrà, adesso, fare i conti con le ‘realtà rivelate’. Dovrà aggiustare l’immagine che finora ha mostrato al mondo.
Su questo sipario strappato, per parafrasare Hitchcock, dovranno imparare un nuovo copione e recitare altri ruoli, speriamo più genuini.