di Riccardo Bramante
Con una grande mostra che si aprirà il 26 ottobre nei locali dell’Ara Pacis Roma vuole celebrare quello che è certamente il più noto attore italiano nel mondo, Marcello Mastroianni.
L’evento, promosso da Roma Capitale, coprodotto e curato dalla Cineteca di Bologna, costituisce certamente il momento più alto del programma della “Festa del Cinema di Roma” in quanto per la prima volta viene riproposta nei suoi vari aspetti l’intera vita dell’attore attraverso film, locandine, lettere e documenti che ne svelano anche i momenti più intimi e personali.
Nato nel 1924 a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, da famiglia contadina, Mastroianni si trasferisce nel 1933 a Roma dove, fresca matricola della Facoltà di Economia e Commercio, inizia a frequentare il Centro Teatrale Universitario dove fa le prime esperienze di palcoscenico e, soprattutto, conosce Giulietta Masina che la presenta al marito Federico Fellini. Esordisce con la Compagnia teatrale Besozzi, Pola, Scandurra, Cei e poi con quella di Luchino Visconti.
Il suo debutto sul grande schermo avviene nel 1947 ne “I Miserabili” di Riccardo Freda e da allora inizia la sua carriera cinematografica che, attraverso interpretazioni di vario genere, ora drammatiche, ora sentimentali, ora storiche, lo porta a girare oltre 140 film. Ma leggendario divenne iul suo legame con Federico Fellini che vedeva in lui il suo “alter ego” attraverso cui riversare le proprie passioni, sentimenti ed idee incisivamente espresse nei film “La dolce vita” e “Otto e mezzo” che lo resero celebre in tutto il mondo tanto da far collocare quest’ultimo film tra i primi dieci migliori di tutto il mondo nella speciale classifica redatta dal “British Film Institute” ( il più autorevole organo cinematografico inglese)E’ quasi inutile ricordare i suoi tanti altri film di successo, da “Il bell’Antonio” di Bolognini a “Matrimonio all’italiana”, “Una giornata particolare” e “Ieri, oggi domani” girati con Sofia Loren.
Vincitore di numerosi premi, dalla Palma d’Oro, al Leone d’Oro, al David di Donatello e per ben tre volte candidato al Premio Oscar, Mastroianni non abbandonò mai il teatro dove tornò nel 1966 come interprete della commedia musicale ““Ciao Rudy” di Garinei e Giovannini fino all’ultimo successo con la commedia di Furio Bordon “Le ultime lune”.
Tutti gli aspetti di questa vita pienamente vissuta sono “affettuosamente” ricordati nella mostra dell’Ara Pacis che non si ferma soltanto a documentare i numerosi film girati da Mastroianni ma presenta anche alcuni momenti curiosi dell’attore come la sua esibizione canora con il Quartetto Cetra nella trasmissione tv “Il Musichiere” o i suoi duetti con Mina a Studio Uno. Particolarmente intenso è, infine, il film-testamento “Mi ricordo, si, io mi ricordo” girato dalla sua ultima compagna Anna Maria Tatò in cui egli ripercorre nostalgicamente, ma nello stesso tempo con leggerezza ed autoironia, tutta la sua vita, dai rapporti con i genitori fino alla scoperta del cinema come suo unico, vero, grande amore.
Articolo di Riccardo Bramante