di Riccardo Bramante
Dal 4 ottobre e fino al 10 ottobre si terrà a Roma, presso il Cinema Nuovo Sacher e negli spazi della WEGIL riaperti dalla Regione Lazio, la 19° edizione di “Asiatica Film Festival”, manifestazione che si è affermata nel corso di questi ultimi venti anni come apprezzato mezzo di comunicazione e scambio con il mondo orientale.
Con i suoi circa 4,5 miliardi di persone l’Asia rappresenta oggi il crogiolo vivo di alcuni dei fenomeni sociali ed economici di maggiore impatto nel panorama mondiale e, in un mondo globalizzato come l’attuale, si rende sempre più urgente la necessità di conoscersi e di rapportarsi alle diverse espressioni culturali che via via emergono.
E’ questo l’obiettivo primario del Festival che si esprime attraverso il cinema presentando una rassegna di trenta film tra lungometraggi, documentari e cortometraggi inediti in Italia e in Europa, tutti di produzione asiatica dalla Cambogia alla Cina, al Giappone, alle Filippine, Thailandia, Taiwan, Sri Lanka, Singapore, Iran, Kirghizistan, Palestina e Turchia.
Tra i film più attesi c’è sicuramente “A Land Imagined” del regista di Singapore Yeo Siew Hua già vincitore del “Pardo d’Oro” nell’ultima edizione del Festival di Locarno dopo avere già ottenuto nel 2016 il Grand Prix nell’ Autumn Meeting di Da Nang (Vietnam) con la sua storia di “caporalato” e di violenza dell’uomo sull’uomo raccontata nelle tipiche atmosfere rarefatte e fantastiche proprie della magia asiatica.
Non meno interessante si preannuncia “A Family Tour” del regista cinese Ying Liang che rivive la sua storia personale di presenza scomoda per il regime attraverso il suo alter ego che nel film è una donna esiliata ad Hong Kong per motivi politici che, quando la madre è costretta a recarsi a Taiwan per una operazione chirurgica, decidono di incontrarsi usando come pretesto le visite guidate di una agenzia turistica. Il film, volutamente molto lento, consente, peraltro, di avere, attraverso una tragedia privata, un quadro dell’atmosfera esistente nella Cina odierna.
In contemporanea ai film, nel vicino Palazzo WEGIL si terranno incontri, presentazioni di libri e mostre specifiche come quella del fotografo giapponese Yusuke Hishida e l’installazione “Iranian Family Photo” di Moshen Rastani, nonché performances musicali, dalla danzatrice sufi Zeinabkhatoon Ghalazade al quartetto jazz di Mauro Verrone. Per gli italiani interverranno, tra gli altri, il professor Giorgio Amitrano, traduttore di illustri scrittori giapponesi come Banana Yoshimoto e Haruki Murakami, gli scrittori e giornalisti Emanuele Giordana e Carlo Buldrini ed il sinologo Romeo Orlandi, Vice-direttore della rivista “Osservatorio Asia”, think tank specializzato in ricerche e convegni sui mercati ed i Paesi dell’Estremo Oriente.
Articolo di Riccardo Bramante