Nel ventennale della sua morte Mantova omaggia con una mostra il Maestro Salvatore Fiume, l’esposizione allestita nella quattrocentesca dimora che fu di Andrea Mantegna è visitabile fino al 18 febbraio. Presenti al vernissage inaugurato non a caso il 23 ottobre, data di nascita del pittore siciliano, nato a Comiso proprio il 23 ottobre del 1915, ha visto la presenza dei curatori Marzio Dall’Acqua, Renzo Margonari e Vittorio Sgarbi che ha detto come l’artista fosse un pittore al di fuori del tempo: “dipinge come avrebbe dipinto un pittore del ‘600 o del ‘700. Ha il dono di far vivere una tela, di farla diventare una persona, nella pienezza della sua felicità nel dipingere“.
Oltre cento le opere in esposizione tra cui anche disegni, sculture e dipinti realizzati negli anni ‘40 fino a giungere alle opere del ‘92, provenienti dalla collezione privata del Maestro, accuratamente selezionate dai figli Laura e Luciano Fiume, in collaborazione con la galleria Artesanterasmo di Milano.
Tra le opere anche il ricordo, attraverso il bozzetto originale, di una sezione del dipinto Le Leggende d’Italia, destinati al transatlantico Andrea Doria, ma anche alcuni dipinti che ci restituiscono la passione che Fiume aveva per la pittura balinese e per il teatro giapponese, un omaggio a quelle figure femminili in un loro mondo di eleganza, armonia, seduzione e sottile erotismo.
Presenti in mostra anche alcuni dipinti ad olio da lui realizzati tra il 1947 e il 1948 firmati F. Queyo, nota come l’avventura Queyo, parentesi in cui il pittore ha rappresentato la tradizione e folklore spagnoli con narrazione di corride, danzatrici, musicisti esposti per la prima volta alla Galleria Gussoni di Milano con il nome di Francisco Queyo/Salvatore Fiume nel 1948.
Fu l’anno seguente il 1949 che segnò il vero e proprio inizio della carriera artistica di Salvatore Fiume con l’esposizione alla Galleria Borromini con la sua prima mostra ufficiale.
by E.C.