Di Riccardo Bramante
Giunto alla sua decima edizione, il “Reate Festival” si aprirà a Roma il 5 ottobre per poi proseguire nella sua sede originaria di Rieti fino al 25 novembre. Come è noto, questo Festival è nato per valorizzare il “belcanto” italiano dal Seicento fino ai giorni nostri.
Quest’anno la manifestazione sarà incentrata sulla messinscena di “Il ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi, capostipite ed artefice sommo del “recitar cantando”, modello su cui è basata l’intera storia del teatro musicale. Peculiare è anche la scelta dell’opera che, dopo il suo esordio a Venezia nel 1640, non è stata più eseguita, almeno in Italia.
L’opera monteverdiana, prodotta in collaborazione con il Teatro di Roma, l’Accademia Filarmonica Romana ed il Teatro dell’Opera, sarà eseguita a Roma, nel Teatro di Villa Torlonia, nei giorni 5, 6 e 7 ottobre per poi replicare al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti sotto la direzione dell’esperto di musica antica Alessandro Quarta alla guida del Reate Festival Baroque Ensemble, formazione composta in gran parte da giovani e nata, appunto, per favorire l’inserimento di nuovi talenti nel mondo musicale grazie anche all’apporto della “Fondazione Alberto Sordi per i giovani”.
Il Festival accoglierà, inoltre, per la prima volta, l’”Orchestra di Piazza Vittorio” di Mario Tronco, compagine multietnica che presenterà una rivisitazione del “Don Giovanni” di Mozart, protagonista la sensuale cantante Petra Magoni nella parte di un Don Giovanni “en travesti” di insolita suggestione vocale e scenica.
Ulteriore punto di forza della programmazione sarà anche la valorizzazione della musica per organo: allo scopo sarà utilizzato il grandissimo organo di 14 metri che si trova nella Basilica di San Domenico su cui saranno eseguite musiche di Dietrich Buxtheude, Alessandro Marcello, Felix Mendelssohn e, naturalmente, Johannes Bach.
Il Festival si concluderà il 25 novembre con l’”Orchestra Europa inCanto” che eseguirà due composizioni per voce recitante ed orchestra: il famoso “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev ed il meno noto ma non per questo meno accattivante “Primo Concerto dell’Orso Paddington”, su musica di Herbert Chappell, ispirato al libro per l’infanzia “L’Orso Paddington” degli inglesi Michael Bond e Peggy Fortnum e diffuso in tutto il mondo con oltre trenta milioni di copie vendute.
Articolo di Riccardo Bramante