di Riccardo Bramante

Nel momento in cui tutti gli sportivi e non piangono la morte di Diego Maradona calciatore è bello ricordarlo anche come protagonista di tanti lavori cinematografici, film e documentari che negli anni passati gli sono stati dedicati da registi famosi iniziando da quello ancora in lavorazione a Napoli da parte di Paolo Sorrentino con il titolo evocativo “E’ stata la mano di Dio”, frase che lo stesso Maradona pronunciò per descrivere il goal da lui irregolarmente realizzato con la mano in una ormai celebre partita di Coppa del Mondo 1986 tra Argentina e Inghilterra, nazioni che, proprio in quel periodo, erano ai ferri corti per il possesso dello sperduto gruppetto delle isole Falkland.

Questo è un film che Sorrentino ha voluto dedicare al “Pibe de Oro” anche come ringraziamento per avergli inconsapevolmente salvato la vita quando, per seguirlo in una trasferta del Napoli rinunciò ad andare con i genitori nella loro abitazione in montagna dove questi ultimi trovarono la morte per le esalazioni di una stufa.

Rimanendo sempre a Sorrentino, Maradona appare anche  (sia pure interpretato da una controfigura) nel bellissimo film “Youth” in una malinconica scena con Michael Caine e Harvey Keitel girata in una stazione termale alpina e poi in un corto dal titolo “Homemade” sotto forma di una statuina simile a quelle immagini sacre che, soprattutto a Napoli, si tengono in casa.

Anche Mario Risi gli dedicò nel 2007 un film biografico: “Maradona – La mano di Dio” di cui lo stesso Diego autorizzò la realizzazione nonostante l’opposizione della moglie Claudia che temeva venissero posti in luce i lati oscuri del suo carattere legati alla droga e alle ripetute infedeltà coniugali.

Tornando indietro nel tempo, anche il regista Neri Parenti realizzò con lui, nel 1999, un cinepanettone dal titolo “Tifosi” in cui il campione viene rapinato da Nino D’Angelo.

Più recente, invece, il “Maradona di Kusturika”, realizzato appunto dal regista balcanico Emir Kusturika dove Maradona racconta la sua vita durante il periodo di dipendenza da droghe perdendo così il piacere di vivere appieno il rapporto con le figlie Giannina e Dalma.

Per ultimo, ma non ultimo, vogliamo ricordare il documentario realizzato per Netflix dal regista Asif Kapadia “Diego Maradona” che tanto successo ha avuto al Festival del Cinema di Cannes lo scorso anno che ci trasmette, attraverso materiale inedito messo a disposizione della famiglia, l’immagine del campione pop all’apice della sua fama durante il periodo in cui giocò nella squadra del Napoli divenendo un vero idolo della città.

Di VipGlam

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