Torniamo a parlare di Lisa Brunetti, torniamo a parlare di Helle che da poco ha rilasciato in rete il video ufficiale di un altro singolo estratto da questo nuovo disco di inediti dal titolo evocativo “La liberazione”. Oggi è un tempo strano, purtroppo lo sappiamo tutti. Ed è inevitabile dare a questo disco anche una lettura che forse di suo non pensava di avere o che forse non si sentiva di avere. Liberazione che significa emancipazione e ritorno alle radici… e l’ha fatto anche nel suono liberato e svestito di tante sovrastrutture. Eleganza, quel gioco folle di una bambina, quella contemplazione introspettiva di una donna. E le due cose non si scontrano ma anzi, si completano.
Estetica, bellezza, moda: questo nuovo disco sembra un po’ sviare da questi percorsi o sbaglio? Penso sia più centrato sull’essenza che sulla sua estetica.
Sì, in effetti ho lavorato sull’essenza. Nelle mie precedenti produzioni tendevo ad aggiungere ornamenti su ornamenti – dopo un disco come “Disonore”, ho pensato di doverci dare un taglio netto.
Belli come sempre i tuoi arrangiamenti. Come hai lavorato questa volta? Di sottrazione o di ricerca di altro?
Ho sottratto e sperimentato il “poco”. Tornare al folk è stata una vera rivoluzione, mi sono sentita nuovamente parte dei sogni che avevo da ragazzina. Grazie mille per il complimento…
Trovo che sia anche un disco per la figura della donna, per il suo peso in società in qualche modo… un disco anche contro “la violenza” se vuoi… che ne pensi?
Sono grata che il mio lavoro sia oggetto di tali osservazioni. Forse indirettamente c’è un grido d’amore verso la libertà femminile – fatto che probabilmente non posso scindere dalla mia personale esperienza artistica. Non ragiono mai in termini di uomo e donna, mai, proprio perché non credo in nessuna differenza fra i due, dettagli biologici a parte. Forse credo nella libertà e basta.
È sicuramente, come hai giustamente puntualizzato, un disco che cerca di denunciare la violenza contro noi stessi in prima persona, ma non solo: cerca infatti di fuggire anche dal rancore e dall’astio, d’andare verso la pace.
La tua personale rivoluzione qualè?
Non sentire alcuna colpa ingiustificata.
E questo disco a cosa ti è servito? Per tornare bambina o per diventare adulta?
In questo disco sono tornata bambina, sicuramente è stato un percorso dedito alla liberazione. Svestirsi del peso di noi stessi è necessario, talvolta.