Di Riccardo Bramante
Il Palazzo dei Diamanti a Ferrara ospiterà fino al prossimo 2 giugno una mostra fuori dall’ordinario: “Boldini e la moda” è, infatti, un alternarsi di quadri bellissimi del celebre pittore e di altrettanto magnifici abiti spesso indossati da personaggi famosi.
E’ quasi superfluo ricordare chi è Giovanni Boldini e quale sia la sua grandezza di pittore; ma in questa mostra si è voluto evidenziare soprattutto i rapporti di Boldini con il mondo della moda attraverso quasi 130 opere che danno una idea completa di quella che era la “Belle Epoque” del tempo e del ruolo essenziale che essa ha avuto nella definizione della sua ritrattistica anche avvalendosi della collaborazione dei grandi couturier dell’epoca come Worth, Doucet e le sorelle Callot.
Infatti nei suoi quadri “Boldini sapeva riprodurre la sensazione folgorante che le donne sentivano di suscitare quand’erano viste nei loro momenti migliori”, come affermava il famoso fotografo di moda Cecil Beaton, creando, quindi, un vero e proprio canone e modello di stile anticipatore delle formule e dei linguaggi del cinema e delle fotografie glamour dei successivi decenni.
La rassegna è ordinata in varie sezioni tematiche, ciascuna dedicata a letterati ed artisti che hanno esaltato la grandezza della moda, proponendo un avvincente percorso in cui si alternano abiti meravigliosi e oggetti preziosi disegnati dai più famosi stilisti dell’epoca e che Boldini faceva indossare a celebrità come la cantante lirica Lina Cavalieri, la ballerina Cleò De Meròde, la marchesa Luisa Casati e tante altre realizzando così il primo vero grande incontro tra abilità sartoriale, celebrities e divulgazione per immagini, facendo di Boldini stesso un antesignano dei moderni “influencer”, dal momento che tutte le dame del gran mondo si rivolgevano a lui, “il pittore dell’eleganza” per essere immortalate nei suoi dipinti.
Perché la grande capacità di Boldini è non solo di rendere magnifici gli abiti indossati, ma anche di rivelare la sensualità che sta sotto gli abiti stessi e la personalità caratteristica di ogni singola dama ritratta. Ed ecco allora un susseguirsi di tessuti fruscianti, di sete e veli delineati con rapidi svolazzi di pennello che catturano il fascino del momento in una atmosfera di voluttuosa eleganza in cui anche il total-black (fino ad allora poco utilizzato nell’alta moda) diviene un segno di distinzione tanto più che, in quell’epoca, “solo stoffe di alta sartoria riuscivano a rendere elegante e raffinata questa tinta”, come sottolinea Barbara Guidi che ha curato la mostra in collaborazione con Virginia Hill.
Sottolineano l’arte di Boldini anche le numerose scritte che compaiono sulle pareti di ognuna delle sale della mostra e che riportano citazioni di scrittori, poeti e stilisti che hanno avuto uno stretto legame con la moda a cominciare da Christian Dior che scrive “Delle donne della mia infanzia mi resta soprattutto il ricordo dei loro profumi, dei vortici di pellicce, dei gesti alla Boldini” a Charles Baudelaire che sottolinea come il presente e l’effimero della moda possa divenire un canone fuori da ogni tempo ed epoca.
Mostra, quindi, di grandi opere, fascinosi abiti e grandissimi personaggi che ne fanno evento da non perdere.
Articolo di Riccardo Bramante