di Riccardo Bramante
Sovvertendo tutti i pronostici della vigilia ha vinto il Leone d’oro del Festival del Cinema di Venezia il film “L’evenement” della regista francese Audrey Diwan, cronaca dolorosa di un aborto clandestino vissuto in un clima di tensione e paura nella Francia degli anni ’60, quando l’aborto era ancora severamente punito dalla legge.
Si ripete, allora, un trionfo tutto al femminile per il secondo “Leone d’oro” vinto da una donna dopo quello per Chloé Zhao nel 2020 con “Nomadland”. “Noi ci siamo sentite più vicine al tema trattato ne “L’avenement” afferma candidamente Cinthya Erivo che faceva parte della Giuria presieduta dal regista sudcoreano Bong Joon-ho e che comprendeva altre tre donne.
Il “Leone d’Argento” è andato, invece a “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino che ha presentato un ritratto autobiografico intimo e struggente della sua gioventù vissuta a Napoli quando imperava l’idolo del calcio Diego Maradona che il regista stesso ha voluto ringraziare insieme ai suoi familiari, deceduti prematuramente, e a tutto il cast a cominciare da Toni Servillo.
Altro “Leone d’Argento”, questa volta per la migliore regia, è andato a Jane Campion per “The Power of the Dog”, un film a metà strada tra il western ed il thriller psicologico che, però, non ha convinto molti critici.
Meritatissima, invece, la Coppa Volpi per la migliore attrice a Penelope Cruz in “Madres parallelas” di Pedro Almodovar (anche lui presente sul red carpet), che si è dimostrata anche tra le più eleganti e simpatiche personalità del Festival.
Premiata anche per la migliore sceneggiatura Maggie Gyllenhaal per “The last Daughter”, trasposizione sul grande schermo del romanzo di Elena Ferrante “La figlia oscura”.
Guardando all’Italia, oltre a Sorrentino, è stato festeggiato con il “Premio Marcello Mastroianni” Filippo Scotti, giovane protagonista del film del regista napoletano, mentre un “Premio speciale della Giuria” è andato a “Il buco” di Michelangelo Frammartino che ha documentato l’avventurosa esplorazione di una caverna sotterranea situata nell’altopiano del Pollino in Calabria.
Ma, nel complesso, ha vinto soprattutto il Festival, finalmente tornato in presenza sia pure limitata, che per l’ennesima volta ci ha fatto scoprire nuovi talenti e mettere il cinema al centro dei media grazie anche al numeroso ritorno di attori ed attrici come Matt Damon, Ben Affleck, Penelope Cruz e Antonio Banderas oltre a Roberto Benigni insignito del “Leone d’Oro” alla carriera.