L’avevamo ben digerito “Clessidra”, un ritorno in scena quello dei Nuju e del loro Kombat Folk ricco non solo di cliché di stile ma anche di un concept davvero interessante, soprattutto di questi tempi strani. Il tempo e la sua percezione che cambia, da Nord a Sud. E al centro della clessidra che esiste un fantomatico confine che divide le cose. E con il cambiare del tempo cambia anche il suono e la sua terra. E oggi celebriamo il nuovo singolo: “Gira” che vede la feat. dei Modena City Ramblers. Esiste un modo di sentire ed un modo di viverci dentro. Esiste tutto e il contrario di tutto. Esiste anche un modo di non essere… e tutto gira, almeno nella nostra visione folk. Ed è solo una delle chiavi di lettura che peschiamo… e che bella l’intervista che segue…
I Nuju e i Modena City Rambles: da Bologna arriva questo kombat che si tinge anche di un certo sapore “comunista”… le virgolette sono dovute. Allegoria di un concetto di uguaglianza? Il viaggio è condizione uguale per tutti?
Il tema dell’uguaglianza ci sta molto a cuore e il viaggio è una condizione che è uguale per tutti, in potenza. Perché se il viaggio diventa turismo, non è più uguale per ogni persona, ci saranno differenze dovute soprattutto alla condizione economica. E per noi è fondamentale parlare di questo divario di redditi che colpisce tutta la popolazione mondiale. Parlare di uguaglianza è spesso scambiato per un concetto “di parte”, ma in realtà dovrebbe essere un pensiero comune a chiunque, anche perché sta nelle costituzioni democratiche di tutto il mondo.
La parola “comunista” oggi, è spesso usata in modo erroneo, perché viene associata alle dittature comuniste, ma il comunismo nasce dalla mente di un grande filosofo, che ha teorizzato queste idee per cercare di avere una società più giusta, partendo da altre teorie, quelle socialiste, che iniziavano a farsi strada già durante la Rivoluzione francese. Oggi “comunista” su social come TikTok (cinese, fra l’altro) è usata come offesa, ma in realtà una società basata su idee come uguaglianza, fratellanza e libertà non la rifiuterebbe nessuno, se non, forse, l’1% della popolazione mondiale, quella che detiene redditi che potrebbero sfamare miliardi persone. Crediamo sia fondamentale inserire nelle canzoni dei contenuti che parlino di diritti umani universali e il fatto che tu abbia colto questa allegoria sull’uguaglianza ci rende orgogliosi, perché vuol dire che il messaggio è arrivato.
Dove si parte? E perché si parte? Domanda allegorica… apertissima… a voi la palla.
Come detto sopra, si può partire sia come turisti che come viaggiatori. Ciò non significa che il turista parta per piacere e il viaggiatore solo per necessità. Noi Nuju (letteralmente Nessuno), ci siamo fatti viaggiatori sin dal nome, ispirato a Ulisse. Ma per rispondere a questa domanda, vorremmo usare due esempi., entrambi legati a Napoli. Il primo lo prendiamo da Troisi, che in “Ricomincio da tre” a un certo punto, mentre si trova in macchina e per l’ennesima volta gli chiedono se fosse un emigrante, risponde: «Perché, un napoletano non può viaggiare?».
Il secondo dal film di Pennac su Maradona, in cui racconta di aver sognato di di ritrovarsi in paradiso, ma di voler andare nell’inferno perché, visto durante una notte divertente e peccaminosa, gli sembra migliore. Quando ci si trova, però, vuole tornare indietro, ma un diavolo gli dice: «Non bisogna mai confondere turismo e immigrazione».
Noi, quando pensiamo al viaggio, non possiamo mai fare a meno di pensare a chi migra, e nel nostro disco, ma anche nelle nostre canzoni passate, il tema del viaggio per necessità, è sempre presente.
“Gira” quasi conclude questo viaggio di “Clessidra”. Siamo scesi al sud e stiamo raggiungendo le origini. Perché il viaggio nel video finisce dentro i viali di Bologna? Non avrebbe trovato un senso maggiore se fosse giunto nella vostra terra calabra?
Ormai siamo a tutti gli effetti una band calabro-emiliana. Solo il nostro cantante e il nostro chitarrista sono di origini calabrese, gli altri sono tutti emiliani. Viviamo sulla via Emilia, tra Bologna e Parma, e il fatto che il video sia girato a Bologna è un omaggio alla città e alla regione che ci ospita. Inoltre il video va al di là della canzone, perché ci ha lavorato Lorenzo Menini, nostro video-maker e illustratore di fiducia, insieme a Carabiga, la protagonista. Lasciamo sempre molto spazio a Lorenzo, perché possa trovare le giuste immagini alle nostre note e le nostre parole.
I colori accesi di una bella giornata. Gli accordi maggiori del brano. Quel sapore di terra. Posso rimarcare il fatto che tutto “cozza” contro il cemento della città?
Il contrasto ci illumina e gli opposti ci ispirano. Quando in una situazione piacevole, appare qualcosa di sgradevole, lì s’insinua il dubbio, s’incrinano le certezze e si comincia a pensare. La nostra musica ha alla base la voglia di far pensare, aprire le menti e non solo intrattenere.
Kombat: per i Nuju oggi che senso ha preso questa parola? E come l’avete incontrata nella collaborazione con i Modena?
Kombat per noi significa inserire dei contenuti nelle canzoni, significa fare musica impegnata, nel senso di impegno civile e sociale. Ci siamo spesso definiti comico-drammatici, un genere cinematografico che è nato subito dopo il neorealismo e che di quel filone letterario e cinematografico, ne portava avanti i contenuti con ironia. I Nuju sono questo. Una band impegnata, che vuole far pensare e divertire, schierandosi in prima linea contro le ingiustizie e per i diritti umani e civili. In questo i Modena City Ramblers sono stati i nostri maestri e aver scritto una canzone con loro ci rende estremamente orgogliosi e conferma la grande stima e amicizia che ci lega a tutti loro.