di Ester M. Campese
Ospite della nostra intervista di oggi è Lino Bon, conosciuto al pubblico con l’appellativo dell’uomo nero per la sua partecipazione come valletto alla trasmissione su Rai 2 “Fatti Vostri”. Lino Bon di fatto è stato il primo valletto uomo ad affiancare i conduttori televisivi, prima di lui erano state solo le donne a ricoprire il ruolo di vallette. I suoi esordi nel mondo dello spettacolo risalgono agli anni 90 in cui appunto fa il valletto in “Scommettiamo Che” con Milli Carlucci e Fabrizio Frizzi trasmissione che andava in onda il sabato sera. L’anno successivo il regista Michele Guardì lo sceglie per la trasmissione Rai, “I Fatti Vostri” programma cui Lino parteciperà dal 91 al 97. Ma Lino Bon ha lavorato anche nel cinema e con nomi di primissimo piano, del calibro di Tinto Brass in “L’uomo che guarda” o con Leonardo Pieraccioni interpretando un ruolo ne “il Pesce Innamorato”. Non mancano, nel suo percorso artistico, partecipazioni a serie TV come “Commesse” trasmesso da Canale 5 o “Don Matteo” su Rai 1. Conosciamo più da vicino. Ciao Lino grazie per la tua disponibilità per questa intervista e benvenuto
Se dovessi presentarti tu stesso ai nostri lettori cosa racconteresti di te, chi è Lino Bon?
Che dire, sono una persona molto umile e timida, anzi forse proprio questo mio essere timido mi ha un po’ penalizzato nel mondo dello spettacolo. In effetti in più occasioni mi hanno offerto diversi ruoli anche “importanti” che poi non ho mai accettato perché un po’ sopra le righe. Forse in questo mondo fa più strada chi è sfacciato, ma non ho rimpianti, preferisco e sono convinto delle scelte che ho fatto. Aggiungo che amo molto gli animali ed in particolare i cani che sono affettuosissimi e, a differenza di alcune persone, non ti tradiscono mai.
Quali sono state le motivazioni che ti hanno poi condotto a scegliere questo percorso artistico?
Fin da bambino avevo la passione per il mondo dello spettacolo e mi piaceva pensare che un giorno avrei fatto qualcosa in televisione. Mi ricordo che dicevo sempre a mia mamma che volevo fare il “signorino buona sera”. In sintesi volevo già da ragazzino fare l’annunciatore televisivo. Questo non mi fu possibile perché in RAI c’erano sempre e solo state le donne. Ho iniziato questo percorso facendo il fotomodello, ai miei 18/20 anni. Nel contempo facevo diversi casting anche per il cinema e per la televisione e poi ho fatto anche un fotoromanzo per la Lancio. Finalmente la prima vera occasione mi si è presentata con il programma “Scommettiamo Che” e poi l’anno dopo a “I Fatti Vostri” in cui sono stato il valletto, soprannominato l’uomo nero. Facevo il gioco del tabellone, te lo ricordi? Ed ero al fianco dei diversi conduttori che si sono alternati negli anni. Ho iniziato con Alberto Castagna poi Fabrizio Frizzi una persona davvero deliziosa ed educatissima, ed infine tre anni con Giancarlo Magalli, anche lui un grande professionista.
Quando ti chiamarono per la prima trasmissione RAI avresti mai pensato poi di diventare così famoso?
Sinceramente no, devo dire che almeno inizialmente partecipai alla trasmissione quasi un po’ per gioco, con tantissimo entusiasmo ma anche un po’ di incoscienza. Invece a “I Fatti Vostri” le cose cambiarono molto essendo una trasmissione che va in onda ogni giorno, ai miei tempi anche il venerdì sera. In breve tempo ero diventato un volto familiare, che ogni giorno vedevi. Per strada le persone mi riconoscevano e mi fermavano. I fan mi aspettavano fuori dalla RAI per chiedermi gli autografi e mi scrivevano in tantissimi. Avrò avuto più di 200 lettere che arrivavano in redazione. Qualcuna ancora la conservo, con tenerezza.
Come ti faceva sentire tutto questo?
Da una parte mi faceva piacere, ma dall’altra mi sentivo intimidito, proprio per il mio carattere. Non pensavo che la TV facesse questo effetto. Tutt’ora dopo 20 anni dalla mia partecipazione a queste trasmissioni sono ancora riconosciuto per strada e ancora mi apprezzano. Questo mi fa piacere perché significa che ho lasciato di me un buon ricordo.
Perché poi non hai continuato?
Accadde che feci un servizio fotografico, all’epoca un po’ osé, con il grande fotografo Bruno Oliviero, soprannominato il fotografo delle Dive. Per qui tempi quegli scatti furono quasi uno scandalo, considera che eravamo nel ‘97 quindi ai tempi in cui la censura era ancora molto forte. Oggi quelle foto farebbero ridere anche perché in realtà non si vedeva niente, ed erano scattate anche un po’ da lontano, non erano così palesi, si intravedeva appena il “lato B”. Ma l’anno successivo la RAI non mi rinnovò più il contratto. Lo posso anche comprendere, oggi, soprattutto se consideriamo quei tempi e anche perché il programma in effetti è rivolto alle famiglie e quindi si richiede una certa immagine. Ma all’epoca rimasi comunque molto colpito da questo rifiuto, pur capendo che quelle foto erano in contrasto con la trasmissione. Non avendo ricevuto il rinnovo mi sono ritirato anche perché subii un danno emotivo forte ed una depressione che durò per un paio d’anni.
Come sei uscito da questo tunnel e cosa hai fatto dopo questo periodo?
Ho avuto intorno a me molte persone affettuose e care, persone vere. Non sempre chi appartiene a mondo dello spettacolo è superficiale, c’è anche molta solidarietà. Non tutti ovviamente, ma alcune persone mi sono state sinceramente di conforto anche e soprattutto i primi tempi che furono durissimi. Pian piano con la forza di volontà mi sono ripreso e sentendomi un po’ meglio mi hanno finalmente fatto rifare qualche parte in qualche film per esempio “la Vespa e la regina” con Claudia Gerini dove interpretavo una drag queen. Questa esperienza è stata molto divertente ed interpretare questo personaggio mi ridiede fiato ed entusiasmo per riprendere il lavoro nel cinema. Subito dopo mi scritturarono per recitare in un successivo film con Margherita Bui. Ripresi poi a lavorare anche in TV e negli anni 2000 ho lavorato nella fiction di canale 5 “Commesse” e successivamente anche ne “La nuova squadra” per RAI 3, non da ultimo in “Don Matteo 11” in cui ho recitato nel ruolo di un prete. Mi ricordo che giravamo per strada una scena ed una signora che mi riconobbe disse “ma lei è l’uomo nero, ma che si è fatto prete?”. Scoppiamo tutti a ridere e spiegai che era solo una parte che stavo recitando.
Tu hai infatti lavorato con grandissimi nomi del cinema dicevamo nell’introduzione, Tinto Brass e Pieraccioni come è stato lavorare con loro?
Due bellissime esperienze devo dire. Tinto Brass è una persona serissima e molto professionale, mentre Pieraccioni è simpaticissimo e molto alla mano. Entrambi mi hanno fatto sentire a mio agio mi hanno fatto entrare subito nella parte che dovevo interpretare. Conservo dei bei ricordi di questi momenti.
Cosa ne pensi dell’attuale panorama TV e cinema?
Per ciò che riguarda il cinema penso che purtroppo lavorano sempre e solo le stesse persone e che nel mondo di oggi bisogna avere i contatti con le persone “giuste” e stare nel giro giusto. Invece non credo dovrebbe essere così, ma bisognerebbe dare spazio anche agli attori un po’ meno noti o non “agganciati”. Insomma dovrebbero poter lavorare tutti anche e soprattutto i giovani. Per quanto riguarda la TV invece devo dire che mi piace molto meno quella di oggi perché è diventata troppo trash, non è più come negli anni 90 e fino ai primi anni 2000. Adesso è tutta una lite, tutta una discussione, davvero non mi piace più. Dei programmo degli attuali palinsesti mi piace molto “Domenica in” e come è condotta da Mara Venier.
Una cosa che vorresti realizzare?
Mi piacerebbe partecipare ad un reality, questo non solo per rilanciarmi come artista ma soprattutto per farmi conoscere come persona dal grande pubblico, nel tempo sono cambiato maturato e penso che avrei qualcosa da dire da trasmettere agli altri. I più noti tra i Reality sono ad esempio “l’Isola dei Famosi” o il “Grande Fratello” a cui mi piacerebbe partecipare perché amati e seguitissimi dal pubblico, ma per adesso non ci sono ancora riuscito.
Un desiderio o sogno nel cassetto?
Non ho dubbi l’amore. Essendo una persona sensibile non so vivere senza amore, ma desidero qualcosa di profondo e sincero, per questo non trovo da tempo la persona giusta, anzi pensandoci una persona che mi intriga c’è: Alessandro Cecchi Paone. L’ho conosciuto negli anni 90 e mi è sempre piaciuto epocale era un bellissimo uomo ed ancora oggi lo è. e poi è davvero una bella persona. Mi piacerebbe rivederlo e frequentarlo e chissà, da cosa nasce cosa, magari, perché no, anche una love story.
Intervista di Ester M. Campese