Ferdinando Codognotto è una vera istituzione a Roma . Nato in Veneto ma romano di adozione, nel suo permanere a Roma ha contribuito a portare riconoscimenti internazionali per la città, diventando tra i più importanti e amati cittadini.
Fin da piccolo Codognotto amava giocare e modellare legno e creta, scoprendo così in giovane età la sua predisposizione per la scultura. A Venezia frequenta l’accademia d’arte, ma poi preferisce procedere in autonomia nel suo percorso creativo con l’esperienza diretta nelle botteghe del legno, provando egli stesso a fare le sue prime realizzazioni, attraverso studi e ricerca personali, tanto da definirsi quasi un autodidatta. La spinta è sempre stata quella di assecondare la sua naturale curiosità.
Scultore di grande esperienza con più di quaranta anni attività, nei suoi primi lavori narra l’ambiente naturale in cui è cresciuto scolpendo piante e fiori. Essendo attratto anche dalla tecnologia, frequenta un corso di meccanica nello periodo dell’accademia d’arte, creare anche sculture “macchine del tempo” su cui non rinuncia a scolpisce i simboli che ci riportano sempre alla natura come il sole, il mare, i pesci, coniugando così la natura con la macchina. Secondo Ferdinando Codognotto l’artista deve saper comunicare in modo semplice e diretto la sua arte senza troppe necessarie spiegazioni, trasferendo in tal modo nell’osservatore quell’amore che l’artista stesso prova nella realizzazione della sua opera.
Codogno ha scelto come materia per esprimere le sue sculture, il legno che sente una materia calda e viva rispetto ad altre come il marmo o il bronzo. In particolare lo scultore predilige il legno di cirmolo o pino montano della val di Fiemme, che veniva già lavorato nel ‘600.
Tra le sculture realizzate più note e di grandi dimensioni di questo scultore, rammentiamo “il cavallo tecnologico” e “il cervello tecnologico” e “la cometa di Halley” che è stato presentato al Papa. Alcune delle sue opere adornano edifici importanti come la Banca d’Italia sede a New York e Roma .
Codognotto ha realizzato anche sculture di dimensioni più ridotte, autore del premio Virna Lisi consegnate nel corso del festival del cinema di Roma, lo scorso anno all’attrice Paola Cortellesi e nel 2017 a Monica Bellucci. Una delle sue sculture è stata anche destinata a Renato Zero per il Premio per la Musica 2017, lo sorso ottobre, e anche l’attrice Julia Roberts non ha resistito al fascino delle sue opere acquistandone ben tre.
Codognotto ha riscosso un grande successo anche all’estero ed in particolare in Giappone dove le sue opere sono particolarmente apprezzate.
La sua bottega/laboratorio di Roma, è poco distante da Piazza Navona e ben riconoscibile per gli innumerevoli cartelli di legno apposti al muro esterno.
By E.C.