Sono diverse le iniziative per sostenere il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo città duramente colpita da questa emergenza. Tra queste se ne distingue una ideata da Gabriele Ciambrone che ce ne parla in questa intervista. Chiediamo a lui come è nata questa idea.
Si, in effetti le iniziative per sostenere il reparto di terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII, per fortuna, sono numerose. Quando abbiamo deciso di iniziare a lavorare a questo progetto le uniche iniziative già avviate erano quella indetta dall’ospedale stesso e la campagna realizzata su Gofoundme dal Cesvi, alla quale ci siamo appoggiati dietro consiglio dell’amministrazione dell’ospedale.
Abbiamo scelto Bergamo per diversi motivi, Luca Balduzzi mio socio in questa iniziativa e nella nostra attività musicale è di Clusone, cittadina martoriata da questo dannato virus, io posso dire di essere stato adottato dalla Val Seriana avendo una casa in valle da 35 anni, ho imparato a camminare su quei prati 🙂 e poi, abbiamo scelto Bergamo perchè è stata una delle città più colpite e più in difficoltà, quindi era li che volevamo arrivare!
Era un periodo in cui io e i ragazzi della mia band, i Frank and the Gangsters che ringrazio, continuavamo a produrre piccoli video individuali allo scopo di regalare un paio di minuti al giorno di buon umore a chi segue la nostra pagina.
Guardando i profili di vari artisti su facebook, mi sono reso conto che stavamo facendo tutti la stessa cosa, quindi ho iniziato ad intuire che avremmo potuto unire le forze per portare un aiuto più concreto.
Ho cosi chiamato il nostro mitico pianista e direttore artistico Luca Balduzzi, spiegandogli il progetto che avevo in mente, ovviamente ha subito accettato con grande entusiasmo.
Da li a 5 minuti sono partiti i miei messaggi a tutti gli artisti che vedete nel video, i più intimi sono stati letteralmente buttati giù dal letto nel cuore della notte!
Tutti hanno accettato con entusiasmo la mia proposta, Daniele Piovani ha addirittura allargato il messaggio a Ilenia Massimo e Mara e tutti gli altri cari amici che mi hanno davvero stupito per l’entusiasmo con il quale hanno preso parte al progetto… e poi c’è lui… una delle chitarre più tecniche e con buon gusto d’Italia, un chitarrista fenomenale dietro al quale si cela una bellissima persona, Davide “Cesareo” Civaschi, chitarrista di Elio e le storie tese che senza nemmeno fare troppe domande mi ha risposto subito: Mandami la base che do volentieri il mio contributo! Da li in poi sono partiti i lavori tecnici e i vari contatti per realizzare il video e trasformarlo in una raccolta fondi.
Come può l’arte aiutare davvero in un momento complesso come questo?
L’arte può aiutare davvero per il semplice fatto che dietro ad ogni vero artista, solitamente, si cela una persona con una spiccata sensibilità!
L’arte di per se può aiutare ad evocare sensazioni e stati d’animo, in questo periodo servono messaggi positivi e “Buone vibrazioni” che la musica, il ballo, la pittura possono offrire.
La maggior parte dei musicisti che ha preso parte al nostro video, (in questo momento e chissà ancora per quanto), si trova senza entrate economiche, nonostante questo ha prestato la propria voce o il proprio strumento per aiutare qualcuno, non solo, ha anche poi inserito la propria offerta nella campagna di raccolta fondi, sarebbe bello se ogni persona alla quale il nostro video susciti un’emozione, se ne ha la possibilità, faccia una piccolissima donazione, perchè tante piccole gocce messe insieme formano un mare, un mare che in questo caso serve ad aiutare noi stessi e i nostri cari.
Abbiamo riscoperto in questo frangente il senso di appartenenza e di collettività. E questo anche lo spirito che ha guidato questa iniziativa?
Sicuramente si, e lo dimostra anche la scelta della canzone “Buonanotte all’italia”. Anche prima di questo evento ho sempre sostenuto che gli Italiani sono un popolo unito “che si separa quando sta bene”.
Basti Pensare a come gli italiani si sono comportati in tutti i grandi eventi che ci hanno coinvolto dal terremoto in Irpinia a quello di L’Aquila o in Emilia Romagna… Inizialmente ho quasi temuto che questo senso di appartenenza e collettività si fosse perso ma per fortuna mi sono sbagliato, ho iniziato a vedere le persone che portavano pasti e dolci ai medici in ospedale, persone che aiutavano i vicini di casa, interi quartieri affacciati ai balconi ad applaudire i nostri medici raccolte fondi e donazioni di ogni genere e ho capito che quel senso era solo molto represso ma era ancora vivo!
Abbiamo scoperto anche un nuovo modo di comunicare avvicinati dalla tecnologia, ma distanti per forza e per sicurezza.
Penso che chiunque in questo periodo stia ringraziando di essere nato in questo secolo, la tecnologia ci sta permettendo di rimanere vicini visivamente anche se lontani, ci permette di continuare a lavorare sia con i colleghi più vicini che con i clienti dall’altra parte del mondo, ci permette di vedere con i nostri occhi se i nostri cari stanno bene e purtroppo ma anche un pò per fortuna, sta permettendo di dare una sorta di ultimo saluto ad una piccola parte di persone che stiamo perdendo. L’unica cosa che ci manca? una connessione a bassa latenza per poter continuare a suonare tutti insieme (sorride).
Come affronteremo il post Corona secondo te? Cambierà anche qualcosa nel fare arte? Nelle serate?
Per il primo periodo del post Corona, temo che le condizioni attuali ci porteranno almeno per un pò ad aver paura del contatto con il prossimo e degli assembramenti, quindi almeno nel primo periodo potrebbe cambiare il modo di far arrivare l’altre. Non so dire al momento cosa cambierà ma attendo con curiosità per vedere cosa e come cambierà.
Per quanto riguarda le serate staremo a vedere, i locali riapriranno dopo un grosso danno economico e per loro non sarà facile pagare i musicisti che a loro volta non potranno accettare serate senza compenso essendo stati a lungo senza entrate, sono certo che si troverà un equilibrio anche perchè la musica sta offrendo molto in questo periodo e sicuramente sarà ricambiata in futuro!
Un augurio per la nostra bella Italia e per tutti noi?