di Riccardo Bramante
Grande risonanza ha avuto il recente furto dell’opera dell’artista concettuale italiano Maurizio Cattelan dal titolo “America” raffigurante un water tutto d’oro massiccio pesante 103 kilogrammi a suo tempo esposto anche al Guggenheim Museum di New York ed attualmente collocato al Blenheim Palace nel Regno Unito, edificio da tempo dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
L’opera, valutata almeno 5 milioni di euro, era funzionante come un qualsiasi vaso sanitario e, anzi, era divenuto una speciale attrazione del Palazzo in quanto era disponibile per i visitatori che potevano anche utilizzarlo, ma non più che per tre minuti, ovviamente dietro pagamento di un ticket.
L’opera d’arte aveva già avuto un suo momento di notorietà nel 2018, quando la Casa Bianca di Washington e i coniugi Trump si erano visti offrire in prestito il wc d’oro in luogo del dipinto di Van Gogh “Panorama con neve” da loro richiesto. Ovviamente il prestito non fu accettato proprio per il motivo che l’opera era stata considerata dalla critica una satira dell’eccesso di ricchezza negli USA con un implicito riferimento al Presidente Trump che, come è noto, ama tutto ciò che è dorato.
C’è da dire che il wc d’oro, esposto insieme ad altre opere di Cattelan, aveva avuto un enorme successo di pubblico ed era stato utilizzato da oltre 100.000 persone che avevano visitato la mostra attirati anche dalla fama di artista dissacrante dell’autore che, benchè ancora relativamente giovane (è nato nel padovano nel 1960) si è creato una fama per l’ecletticità dei suoi lavori come, solo per citarne alcuni, la scultura del gigantesco dito medio attualmente collocato in Piazza della Borsa a Milano dal titolo “L.O.V.E.”, sigla di Libertà, Odio, Vendetta, Eternità, per il suo Hitler (Him) venduto in un’asta per 17 milioni di dollari o per “La nona ora” raffigurante Papa Giovanni Paolo II a terra colpito da un meteorite esposto proprio in Polonia a Varsavia.
Un artista dal carattere provocatorio e beffardo, dunque, che vuole fondere insieme vita ed arte, realtà e fantasia, spesso con risultati discutibili ma che, comunque, viene ritenuto da alcuni critici d’arte “uno dei più grandi artisti post-duchampiani della scena attuale” e, aggiungiamo noi, dei più richiesti e valutati nel mercato dell’arte contemporanea.