Giovanissima Vejo, artista poliedrica già dalla prime battute. Sensuale, denso di glam e quel pizzico di eros che non guasta. L’ingenuità giovane poi si colora anche di una bella regia firmata da Ivana Pellicanò e dal suono diretto da Matteo Carlini. “Rugiada” parla di conflitti e dunque di emancipazione. Siamo altri da noi… e il synth pop anni ’80 anzi direi quasi ’90 trasuda sogno e mescolanza di generi assai interessanti. C’è visione del tutto…

Beh come non sottolineare il gusto glam che arriva dagli anni 80 e 90. o sbaglio?
Assolutamente si, è stato importantissimo attingere allo stile e ai suoni degli anni 80’ per creare un progetto nuovo e coinvolgente, molto carico di significato e sfumature, anche di colore. Colori tenui prima,neri poi, fluo, paillettes, insomma un po’ come descrivere le varie fasi dell’animo umano

Sei giovanissima…eppure che rapporto hai con quieto tempo artistico e sociale ?
Cerco di capire come gira il mondo provando a cercare un mio centro stabile e non è facile. È un tempo che ci vuole giovani, perfetti e preparati , sempre sotto l’occhio dei riflettori . Con aspettative sempre così alte si rischia di perdere autenticità e di stare sempre sotto pressione. È quello che racconta Rugiada infondo. Non è facile trovare un equilibrio, ma a volte è meglio seguire il cuore e fregarsene di piacere o non piacere. Credo che solo così si possa fare Arte.

Leggo tra le righe un richiamo alla grandissima anna oxa. un taglio che avete ricercato a pieno?
In realtà la mia cover di Un emozione da poco, ha fatto proprio da spartiacque per l’inizio di questo nuovo progetto, dove mi sento cresciuta vocalmente e non solo. Cercavamo esempi di Artiste italiane con Vocalità e Sound dirompenti e non potevamo che ispirarci a lei.

Sensualità ed eros…e molta frenesia anche…quanto conta l’apparire in tutto questo?
Credo che l’Arte e la Musica in questo caso, permettano di poter portare in scena o far conoscere parti di se stessi che nella vita di tutti i giorni non è facile esprimere. Non è apparenza, a volte è un bisogno che ha senso far vedere solo in determinati contesti.

E nonostante questo incalzare elettro-pop,il titolo rugiada sembra parlare di cose dolcissime…una contraddizione?
Rugiada parla del rapporto conflittuale che abbiamo con noi stessi e quelle parti di noi che nn accettiamo. È un brano abbastanza duro in realtà, che si apre sul Bridge , proprio come se fosse il momento in cui nella vita decidiamo di farci una carezza seguendo il cuore e non la ragione.