Parole come contaminazione e apolide sembrano davvero trovare una giusta collocazione nella carriera di un’artista come Vanina Vincent… carriera che si mescola con il privato e anzi combaciano quasi in modo perfetto. Artista che da Buenos Aires a Firenze ha cercato sempre di unire la cultura altra a sensazioni spirituali e che oggi approda ad un disco come “Vibrante” dentro cui sperimenta, cambia lingua, gioca con l’elettronica e culla le forme del corpo e della natura. Il tutto per restituire colore alla sua visione della vita e al mondo circostante.

Decisamente un disco ricco di glamour digitale… partiamo dal corpo: sembra ci sia molta libertà (in senso spirituale) del corpo o sbaglio?
Sto cercando di indagare interiormente il significato della libertà nella mia vita. Quanto si può essere liberi senza venire fraintesi o giudicati esternamente e quanto ci limitiamo per la paura o per i mandati acquisiti. Il corpo è il nostro veicolo e come tale va onorato e rispettato, mi preme dargli attenzione, imparare ad amarlo. Sento molto importanti il movimento, la danza, la ricerca spontanea di gesti e anche l’ascolto del corpo e del linguaggio sottile con cui comunica. E’ un passo per riconoscere la nostra vera individualità nella materia. Vedo cosi tanta gente sconnessa dal suo corpo, corpi pesanti e scoordinati, maltrattati, costretti, che mi chiedo..cosa ci aspettiamo dal nostro corpo?

Che poi anche questo titolo, “Vibrante”, sa molto di ascetismo e di immersione intima… la vita vibra… penso tu volessi intendere questo vero?
Immersione ha senso intesa come presa di coscienza del ritmo naturale di ognuno, ogni essere e ogni oggetto ha una pulsazione, vibra alla sua frequenza. Il concetto intorno al quale ruota Vibrante è che attrai ciò che vibra simile a te. Osserviamo l’intorno e, con questa prospettiva, tutto ha un senso elevato.

E restando ancorati al tema, anche la copertina del disco ha un ché di ispirazione religiosa… un qualche richiamo ad essa… corretto?
La religiosità intesa come collegamento diretto con la Magnificenza, con il Grande Mistero. Una religiosità vissuta attraverso il contatto interiore con la Divinità che tutti siamo. Eliminiamo le istituzioni che si sono intromesse nella connessione che abbiamo tutti con la Fonte della Vita di cui siamo pura espressione.

Quanti colori accesi: che significato hanno?
Il colore accende emozioni, pensieri, sensazioni e stati d’animo. Siamo prevalentemente immersi tutti negli stessi colori, invasi da colori scuri, ci vestiamo spesso di tonalità di grigi e neri, le citta sono spesso monocromatiche. Scegliere il colore acceso è sempre una presa di posizione per sentirmi libera di essere come voglio, colorata dentro e fuori.

In tutto questo mi sarei atteso strumenti analogici o comunque di qualche tradizione antica… invece perché scegli l’elettronica?
“Vibrante” è il mio secondo lavoro in studio (“BLOom”, è uscito nel 2020), preceduto poi da 3 EP Demo registrati negli anni di studio e ricerca musicale. L’elettronica è arrivata solo adesso, nell’ultimo lavoro. Sto indagando una strada con sonorità più ritmate e ballabili. Cerco sempre e, più che altro, di divertirmi.