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Siamo lieti di presentarvi un’intervista esclusiva fatta a Delalibra, artista cantautore la cui musica ha conquistato i cuori di molti con il suo nuovo singolo, “TEMPOXL’AMORE”. Questo brano è un inno alla “paura di amare”, esplorando le sfumature della vulnerabilità emotiva attraverso un testo intenso e un sound elettropop con influenze degli anni ’80. Delalibra ci racconta come ha affrontato le sfide linguistiche e culturali nella scrittura del brano, le tecniche di produzione utilizzate per creare il suo distintivo sound, e come il video musicale, con le sue influenze gotiche, grunge e Y2K, completa l’esperienza artistica complessiva. Scopriamo insieme il dietro le quinte di “TEMPOXL’AMORE” e la sua evoluzione artistica rispetto al singolo precedente.

 

Benvenuto Delalibra. Il tuo nuovo singolo, “TEMPOXL’AMORE”, è stato definito un inno alla “paura di amare”. Come hai voluto esprimere questa tematica attraverso la musica e il testo?
“TEMPOXL’AMORE” esplora la vulnerabilità e l’incertezza che spesso accompagnano l’innamoramento. Attraverso il testo, ho voluto trasmettere un senso di amarezza e delusione, riflettendo i dubbi e le paure che possono sorgere quando ci si apre all’amore. Musicalmente, ho utilizzato progressioni di accordi minori e strumenti elettronici molto cupi per evocare queste emozioni, creando al massimo il concetto della “paura di amare”.

Hai detto che scrivere questo brano in italiano è stata una sfida. In che modo hai affrontato le difficoltà linguistiche e culturali durante la scrittura?
Scrivere in italiano è stato sicuramente impegnativo, soprattutto perché volevo mantenere l’autenticità delle mie emozioni senza perdere credibilità. Ho lavorato a stretto contatto con Eleonora Beddini per affinare il testo e assicurarmi che ogni parola risuonasse correttamente e trasmettesse il giusto significato.

La produzione musicale del brano ha un’atmosfera elettropop con influenze anni ’80. Quali tecniche di produzione hai utilizzato per ottenere questo sound?
Per creare l’atmosfera elettropop con influenze anni ’80, ho utilizzato sintetizzatori e drum machine vintage, che sono stati fondamentali per quel periodo. Ho anche utilizzato riverberi e delay per aggiungere profondità e spazio al mix, e abbiamo lavorato sulle armonizzazioni vocali per dare un tocco nostalgico ma contemporaneo. È stata una fusione di tecniche moderne e classiche per ottenere un suono che fosse allo stesso tempo fresco e familiare.

Il video musicale ha forti influenze gotiche, grunge e Y2k. Come questi stili contribuiscono alla narrazione visiva della tua musica?
Questi stili visivi riflettono la complessità del brano. L’estetica gotica sottolinea i temi di oscurità e mistero, mentre gli elementi grunge rappresentano la ribellione. Lo stile Y2K, con la sua nostalgia futuristica, completa il quadro. Questi elementi combinati contribuiscono a creare un mondo visivo che amplifica le emozioni e i temi presenti nella mia musica.

 

Hai collaborato con Martina Lenti e Eden Ray per il videoclip. Come è nata la vostra collaborazione?
La collaborazione è nata da un rapporto di pura amicizia. Eden mi ha fatto notare il lavoro di Martina e da tempo ammiravo la sua creatività e visione artistica. Quando ho iniziato a sviluppare l’idea per il video di “TEMPOXL’AMORE”, ho sentito che sarebbero stati i collaboratori perfetti per portare alla vita la mia visione. Abbiamo discusso a lungo dei concetti e delle idee, e la loro esperienza ha davvero contribuito a elevare il progetto a un livello superiore.

Come pensi che “TEMPOXL’AMORE” si collochi rispetto al tuo precedente singolo “Needle” in termini di evoluzione artistica?
“TEMPOXL’AMORE” rappresenta un’evoluzione significativa rispetto a “Needle”. Mentre “Needle” era più commerciale e accessibile, questo nuovo singolo esplora un suono più introspettivo e sperimentale, mantenendo comunque la profondità emotiva che caratterizza la mia musica. È un passo avanti nella mia evoluzione artistica.