Metropolitano come nei colori scuri di notte nel visual realizzato in collaborazione con Zona Studios di Salerno. Lei è Alessandra Del Grosso, lei è SITRA, che fa il suo esordio con questo brano dal titolo “NOI”, noi come unione, come compagni di viaggio, noi come relazione tossica anche… le distanze che significano rinascite, significano dialogo con se stessi, con una verità che ha avuto maschere. Il tutto inneggia ad una ciclicità, questo suono prodotto con l’aiuto di Mauro Zotti, questo video che si ripete, questo sapore metropolitano di fughe non caotiche. Tutto ha un fascino quasi adolescenziale.

Seduzione e rinascita nel modo che hai di cantare… nell’inciso ti lasci andare. Nella strofa sottolinei ogni passaggio… che ne pensi?
Nel mio modo di scrivere c’è questa caratteristica! Il ritornello si apre sia in termini sonori che emotivi, mentre nelle strofe tendo a dettagliare e specificare il perché di quello che racconto nel ritornello.

Di seduzione anche il visual… ciclico… di contatto… di sfuggente distanza… è una chiave di lettura che può andare?
Il visual ha lo scopo di raccontare proprio questo: lontananza e vicinanza. Ciò che racconta in estrema sintesi l’inizio e la fine di una relazione.

Che poi la ciclicità è una componente dell’amore tossico?
Un rapporto tossico, per me nella maggior parte dei casi, si fonda sulla poca consapevolezza di chi siamo. Per cui, secondo me dobbiamo prima conoscere sufficientemente noi stessi per essere in grado di scegliere le persone adatte a noi.

E quanto “dolore” è servito per un brano simile? O quanta consapevolezza?
A volta rinuncerei alla mia eccessiva empatia. La consapevolezza mi aiuta per riordinare e sopravvivere all’emozioni forti.

Un esordio, un brano… che responsabilità gli affidi?
È sicuramente fra tutti i miei brani quello più intuitivo. Ma la parola responsabilità è una parola importante.
Significherebbe avere una preferenza.