Il brano nato dal ricordo di un amore adolescenziale che ha segnato l’artista in prima persona profondamente e che ha cambiato il suo modo di vedere l’amore e le relazioni.
“La verità è che abbiamo tutti un ‘’Tommaso’’ da ricordare con malinconia, amore, ma anche rabbia. Insomma, quella persona che ci ha fatto provare sensazioni contraddittorie. Quel sentimento che passando attraverso l’adolescenza e l’età adulta pian piano appassisce, un po’ perché gli interessi cambiano, un po’ perché forse ci si rende conto di aver idealizzato un amore, che in realtà era solo tremenda infatuazione. Tommaso è la paura di porre fine ad una relazione, ma anche la profonda rinascita che si ottiene nel farlo. Tommaso è l’incipit del volersi bene. Credo che questo brano parli in maniera diretta ed universale, per questo mi aspetto che le persone riescano ad immedesimarsi e soprattutto ad apprezzarne la semplicità.” Novella
Ciao Novella, presentati ai nostri lettori.
Ciao, sono Novella e sono una cantautrice aretina. Il mio rapporto con la musica è come una storia d’amore infinita, piena di alti e bassi. Dopo una vita di repressione, circa 4 anni fa ho deciso di dedicarmici completamente. Questa connessione non l’ho cercata io, è stata proprio lei a bussarmi alla porta e me la son sentita esplodere in petto. Infatti, ringrazio Dio per questo, altrimenti, ancora oggi, mi sentirei persa.
Perché il titolo “Grazie Tommaso”? Cosa si nasconde dietro la canzone?
Grazie Tommaso è un ringraziamento ambivalente a chi da un lato ci ha fatto amare da morire e dall’altra ci ha fatto sentire soffocare. In un certo senso, è anche un omaggio alla vita in sè per sè. Cosa sarebbe la nostra vita se non ci fossero quei momenti di sprofondo nell’oblio? Cosa sarebbe senza tutti quei pianti e quei dolori allo stomaco che ci hanno dato la forza di rialzarci? Probabilmente il nulla cosmico, quindi dovremmo ringraziare il dolore, se riusciamo a vedere la luce.
Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?
Sicuramente mi ha ispirata molto l’ondata di musica indie italiana. Per anni ho ascoltato Gazzelle piangendo da sola in camera. Quei testi insieme a quel tipo di musica per me sono state come una terapia, e allora perché non tentare ti creare qualcosa di simile… Devo dire che però ultimamente sto sempre più creando un mio mondo che richiama l’indie sempre più da lontano. Forse sto iniziando a richiamarlo a modo mio e questa cosa mi sta davvero rendendo felice.
Pubblicare un album? Se sì, quando uscirà? Oppure continuerai facendo uscire singoli come esige la discografia di oggi?
Attualmente, sto lavorando al mio nuovo progetto. Non so ancora pronosticare la data di uscita, sicuramente inizialmente farò uscire qualche singolo e poi mi piacerebbe condensare il tutto in un EP. Sicuramente fare uscire la propria musica a singoli può essere una mossa vincente, ma ho anche tanta voglia di far vedere chi sono e soprattutto cosa ho da dare in maniera più estesa.
Domanda impegnativa: c’è un piccolo tour all’orizzonte? Dove ti si potrebbe ascoltare live?
Il tour spero arrivi dopo il progetto. Non vedo l’ora di vederlo finito, ma mi sto anche godendo molto la fase di scrittura, è una parte che mi piace molto e mi fa sentire viva e presente in questo mondo in cui prendiamo tutti la rincorsa. Sicuramente in questi mesi farò qualche live, ma nulla di troppo strutturato, per ora.
Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?
Con la musica, mi sento di avere grandi obiettivi, devo dire però che mi sto sempre di più accostando al pensiero che voglio lavorare bene, con calma, e dare il meglio. Roma non è stata costruita in un giorno (come mi dice sempre mia mamma), quindi sono ben consapevole che si ha bisogno prima di buone fondamenta. Ce la sto mettendo tutta per migliorarmi come cantautrice e dal mio percorso mi aspetto di empatizzare sempre di più con le persone che ascoltano. Alla fine, è quello il motore che muove tutto. Senza emozione, nemmeno la canzone perfetta potrebbe farsi sentire. La parte discografica la vedo più come una conseguenza del mio lavoro, staremo a vedere.
Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?
A volte penso che avrei potuto avvicinarmi prima alla musica, piuttosto che a 21/22 anni, però non ho rimpianti, sono fermamente convinta che la vita sia un concatenarsi perfetto di eventi e risposte, e forse semplicemente prima non era ancora il momento. Credo molto nelle energie e quello che è destinato a noi prima o poi arriva.
L’ultima parola a te… lasciaci un messaggio!
Il messaggio che lascio a tutti i lettori è: segui sempre la strada che ti fa vibrare le corde dell’anima e ascolta il tuo istinto, è l’unica cosa giusta da fare in questa vita.