Quando si parla di rock si parla di glam, di bellezza, di estetica visionaria precisa e dalla didascalia ormai sdoganata. Anche dentro un “Ascensore” si può vivere situazioni rock, non solo nel sesso sfrenato, nell’uso di alcool o droga. È rock quel che si guarda, come lo si racconta, e non solo su come si misura il drive e il pulito. Un bilanciamento che quindi investe tutti gli aspetti della vita. Il nuovo singolo dei NOEMA lo sa fare bene. In rotazione c’è “Ascensore”….
Quanto glam oggi nel rock italiano? Quanta attenzione per l’aspetto estetico dentro il suono dei Noema?
All’apparenza preferiamo la sostanza, ma se la domanda è riferita solo al suono, allora la sostanza ci piace condirla anche con un po’ di estetica “in uscita”.
E che le mode si stiano spostando nuovamente verso il rock? Il dopo Maneskin ha pur portato qualcosa… cosa ne pensate?
I Maneskin sono decisamente l’eccezione e non la regola e se il fine giustifica i mezzi può andare anche bene. Non sembra però essere un periodo come quello in cui le classifiche italiane erano invase da CSI, Afterhours, Bluvertigo , gruppi diversissimi tra di loro, ognuno con la propria estetica (e concezione dell’arte).
In ascensore accade ancora di tutto?
Personalmente vivo sempre tanto silenzio… Molto accade senza che sia evidente e molto si ferma prima di accadere. Ma è anche colpa di come sono fatti gli ascensori. Sono simili a dei confessionali con la differenza che il confessore lo vedi benissimo di fronte a te. Se i viaggi durassero di più? Se tutti avessero le vetrate per vedere all’esterno? Saremmo qua a raccontare un’altra storia.
Ma in generale quanto conta tornare al romanticismo di cose semplici per raccontare la verità di questa vita?
È fondamentale farlo, come ritornare alla stazione di ricarica. Ed è fondamentale non perdere la voglia di scoprire che è in noi, invece che farci solo indicare dove guardare da un algoritmo.