Cantautrice romana, Miriam, che ci regala l’ascolto di questo suo primo EP dal titolo “A squarciagola”. C’è tanto di lei… in fondo c’è tanto di tutti noi. La normalità spesso è il veicolo primo di un tutto che sentiamo e che viviamo. Miriam si muove in bilico tra la scena indie digitale e quel certo ricamo che da alle parole un peso diverso, antico quasi…

Bellezza e messaggio: due ingredienti che gestisci come?
Amo la musica per la sua capacità di trasformare messaggi importanti in bellezza e di rendere belle le canzoni che veicolano messaggi significativi. Quando scrivo, cerco sempre di raccontare di me, di parlare di temi che amo o che sento vivi; e questo accade anche, e soprattutto, quando ascolto musica. Quando qualcosa proviene dall’interno o ti smuove profondamente, per me è difficile che non si trasformi in bellezza. Insomma, la bellezza è ovunque ci sia un’anima, e quando scrivo metto tutta la mia anima. Perciò, spero sempre che chi ascolta i miei testi possa trovare il connubio tra questi ingredienti fondamentali.

Per te prima l’una o prima il secondo? Perché da come misuri le parole sembra che badi meno al suono e all’incastro melodico… o sbaglio?
Il messaggio viene sempre prima. È il cuore di tutto ciò che faccio. Mi piace giocare con le parole e con i suoni, e come ho detto sopra, credo che spesso la bellezza non possa prescindere dagli incastri melodici. Scrivo seguendo il flusso di ciò che sento. Spesso chi non compone canzoni chiede: “Cosa nasce prima, la musica o le parole?” Io non seguo una regola precisa; molte volte le due cose nascono insieme, come se una fosse il completamento dell’altra. Ma ci sono occasioni in cui mi ritrovo a scrivere pagine e pagine di parole, per poi tornare a casa e cucirle su uno strumento. È in questi momenti che vedo la musica adattarsi al gioco delle parole.

Anche nel video di “Cinema”: per te la scena ha poco peso e poca importanza… il glam dei vestiti, eccentricità di un modo di fare… non trovi?
Con il video di “Cinema”, volevo portare sullo schermo un piccolo frammento di vita. Il video è stato la realizzazione del film che per mesi è rimasto racchiuso nella mia mente ogni volta che cantavo la canzone. Mi piace quando i video musicali aggiungono valore alle canzoni, non necessariamente per l’eccentricità, ma per la personalità che esprimono dell’artista. “Cinema” era una storia che avevo in testa da troppo tempo ed è stato bellissimo trasformarla in qualcosa di reale.

Da tutto questo sentire mi sarei atteso un suono più semplice e meno prodotto. Come mai questa scelta di produzione?
La scelta di una produzione più complessa e raffinata nasce dal desiderio di esplorare tutte le possibilità che la musica moderna offre. Voglio che le mie canzoni abbiano una profondità sonora che rifletta la complessità delle emozioni che descrivo. La produzione ricca e dettagliata è il mezzo attraverso cui posso esprimere al meglio le mie idee. Mi piace giocare con tutte le possibilità che la musica di oggi offre; la continua possibilità di sperimentare e scoprire fa parte della semplicità che cerco nella musica.

Al disco ufficiale ci stai pensando? Una prova importante direi…
Prima di compiere questo passo, decisamente importantissimo, voglio continuare a scoprire me stesso e a esplorare attraverso la musica. Sto dedicando molto tempo e cura a questo progetto, per assicurarmi che rappresenti appieno chi sono come artista e le storie che voglio raccontare. Perciò, uscirà ancora molta musica e tanti progetti bellissimi prima di pensare e lavorare al primo disco ufficiale.