Semplicità che padroneggia in ogni direzione di questa produzione che segna l’esordio di Michela Bernardi in arte Michela. Semplicemente. La bellezza? È frutto di una verità, della sua autenticità. C’è solo una linea che definisce la finzione dal resto. “Il mio tormento” è un singolo di bella produzione e, nonostante il suono glitterato di un pop main stream, c’è tanta autenticità. E sull’estetica che cerchiamo di indagare…
Il bello secondo te dove si trova?
Per me il bello è dove c’è autenticità e verità.
L’estetica conta per Michela?
Penso che prima di tutto sia necessario stare bene con se stessi. Io cerco di lavorare su me stessa ogni giorno e sto scoprendo pregi e difetti continuamente. Di sicuro l’estetica in generale ha un grosso peso, quasi fosse una sorta di biglietto da visita, il primo impatto. Secondo me l’estetica diventa davvero efficace quando “veste” un contenuto importante.
Parliamo di questo suono: anche in questo c’è l’estetica a cui rispondere… comanda un po’ tutto non trovi?
Nel mio primo inedito ho cercato di unire le mie influenze passate ad un suono che risultasse accattivante e contemporaneo. E’ stata una bella sfida.
Ho come l’impressione che la musica che sento somiglia tanto alla donna che stai diventando. Cosa ne pensi?
Ti ringrazio per aver colto questa sfumatura. Sicuramente la scrittura mi sta aiutando a tirar fuori ciò che sono dentro.
Il prossimo futuro? Aspettiamo il disco, lo sai?
Ho parecchi demo in cantiere. Non vedo l’ora di farvi ascoltare il mio primo EP entro il 2024.