Siamo nel pop ma siamo anche nella ricerca. C’è il carattere ma anche il cliché. Marco Elba fa il suo esordio con un EP dal titolo “Frammenti”: piccola opera prima davvero interessante perché dalla hit radiofonica come “Hit invernale” (provocazione ma neanche sottile) fino alla scrittura meno scontata di “Rub’ al-Khali”. Siamo nel pop digitale dicevamo, quello macchiato di R’n’B, quello di periferia e di strutture in cemento.

Estetica e contenuto. Quanto pensa l’uno e quanto l’altro? Come a dire: Marco Elba punta al bello o al cosa dire?
Sono molto felice di questa domanda perché la risposta è un po’ la sintesi della mia filosofia musicale. L’impressione che mi sta dando negli ultimi anni il mercato discografico italiano mainstream è la tendenza a curare sempre di più la forma e il sound delle canzoni e sempre meno i loro testi. Sembra quasi che un brano dal sound moderno e “commerciale” non possa avere chissà quale tipo di contenuto. Mi capita di ascoltare sempre più spesso testi inconsistenti e simili tra loro, dove guizzi ed intuizioni originali stanno diventando una rarità. Viceversa c’è questa impressione comune che i grandi testi, per venir definiti tali, non possono essere sostenuti da forme moderne e accattivanti tipiche della musica mainstream. Io invece sono fermamente convinto del contrario. Sono fermamente convinto che questi due aspetti debbano andare di pari passo e anzi possano valorizzarsi a vicenda. Estetica e contenuto hanno la stessa identica importanza, e ne ho fatto un po’ la mia missione: riuscire a unirli in canzoni attuali e coinvolgenti ma anche concrete e originali. Non intendo certo parlare di massimi sistemi o svarioni filosofici, ma scrivere canzoni che nel loro piccolo dicano qualcosa, per quanto semplice, e lo dicano in modo unico. Per riassumere, Marco Elba punta al cosa dire, ma a dirlo nel modo più bello, accattivante e coinvolgente possibile.

I suoni sono decisamente sicuri, fermi, apocalittici in alcuni casi. Come li hai scelti e come ci hai lavorato?
La scelta del sound è una parte fondamentale del mio processo creativo, e non mi do pace finché non riesco a riprodurre esattamente l’idea che ho in testa. Per me è fondamentale tradurre in musica le vibes che ho dentro, ma è altrettanto fondamentale farlo in modo originale, selezionando suoni efficaci che mi rendano incisivo e riconoscibile. Questa è la sfida che mi trovo a fronteggiare ogni giorno, e ammetto che mi diverto un mondo nel cercare di portarla a termine!

Cosa rappresentano per te i “Frammenti”? Sono parte del tutto o ne danno solo una misura estetica fittizia?
I frammenti rappresentano le varie sfaccettature che compongono me e la mia musica, e questo EP ne è la dimostrazione. Un viaggio attraverso emozioni, atmosfere e scenari differenti, che spazia da brani più urban e introspettivi a pezzi più ballabili e spensierati: entrambi i mood sono declinazioni della mia musica. C’è il momento per emozionarsi ma anche quello per divertirsi.

Oggi viviamo di frammenti… ci devono bastare solo le fotografie estetiche… dunque questo titolo sembra trovare una ragione sociale molto più ampia, ci hai mai pensato?
Si, non è infatti un titolo casuale. Io assorbo molto dal mondo intorno a me, e spesso lo traduco in canzoni, più o meno esplicite. “Batman”, uno dei brani dell’EP, parla proprio di questo: delle maschere e della superficialità che spesso la società ci impone. Non c’è tempo per riflettere, non c’è spazio per la fragilità. È solo una corsa all’apparenza e bisogna mostrarsi perfetti e invincibili nel minor tempo possibile. Ma sono proprio le nostre debolezze che ci rendono noi stessi e possono farci trovare la forza. Esattamente come Batman, uno degli eroi più forti di sempre, che non esisterebbe se dietro la maschera non ci fosse Bruce Wayne, il fragile uomo mortale per eccellenza, pieno di problemi e complessità.

E a proposito di estetica: questa copertina? Una luce nella tempesta? E cos’è la tempesta?
In realtà è una luce che irrompe su una superficie marmorea e con la sua esplosività da origine ai frammenti. Volevo rappresentare il concetto di frammentazione ma anche trasmettere un senso di energia e di forza che rispecchiasse il mio carattere acceso ed esplosivo, il fuoco inestinguibile che mi anima e non mi fa mai restare fermo o appagato.