Con “Piove”, Marco Forti trasforma una poesia di Marco De Alexandris in un’emozionante ballata. Il brano affronta il tema della solitudine e della forza di ricominciare, invitando a riflettere su odio e amore in un mondo troppo spesso insensibile alla diversità.

Ciao, Marco. Il tuo nuovo singolo “Piove” è frutto dell’incontro fra la tua musica e le poesie di Marco De Alexandris. Vuoi parlarci un po’ di questa collaborazione?

Ciao. Certamente. Questa collaborazione è nata per pura casualità: io ero a Capena, nel mio paese natale, in provincia di Roma, eravamo in estate ed ero ad una festa di beneficenza a favore della Sclerosi Multipla. Sul palco c’era Marco De Alexandris, insieme a sua madre (sua portavoce) a raccontare la sua storia e promuovere il suo libro “Diventare felici non è difficile. Dalla tetraplegia al recupero motorio. Dal ritardo mentale alla poesia” Quello è stato il nostro primo incontro. La seconda occasione che ci ha fatti rincontrare e che poi ci ha permesso di iniziare questa collaborazione, risale ormai a poco più di 10 anni fa, è stato quando gli ho fatto ascoltare una canzone che scrissi per lui “Io: Fratello Minore” (la potete ascoltare su YouTube, basta digitare il mio nome e il titolo di questo brano). Da lì ho iniziato a conoscere meglio Marco, la sua famiglia ed “entrare in intimità con le sue poesie”. Nasce dunque l’idea di musicare le sue opere, per “dargli voce”, perché Marco ahimè non può parlare! Il progetto prevede la realizzazione di un album dal titolo “FORZA DI VIVERE”.

Pensi che gli uomini debbano dare maggior ascolto alle loro emozioni? Il valore dell’empatia, al giorno d’oggi, si sta perdendo di vista?

Beh, le emozioni sono una parte di noi e a noi molto cara e se non le consideriamo affatto, significherebbe non prenderci troppo cura di noi stessi. Al giorno d’oggi purtroppo, il grande e forte e veloce scorrere degli eventi non ci permette più di soffermarci su certi valori, come quello dell’empatia, dell’ascolto, dell’essere rispettosi verso il prossimo e del farsi rispettare, del “mettersi nei panni di …” o più semplicemente il valore di restare esseri umani, piuttosto di semplici “macchine” sempre al top, sempre impeccabili e verso il progresso!

Nel ritornello affermi che “sognare costa poco”: cosa vorresti trasmettere al pubblico con questa immagine?

Forse è una delle poche cose che ancora non si paga ma che in realtà avrebbe un valore inestimabile. Sarebbe bello prendere quest’immagine da esempio per cercare, quanto più possibile, (ma per il nostro bene soprattutto) di rimanere liberi, senza pregiudizi, senza troppi freni o schemi mentali. Proprio come succede nei nostri sogni e, sognare ad occhi aperti, sarebbe penso il successo, per animi più sereni!

Il tuo brano è colmo di speranza per un futuro migliore? Aspiri a qualcosa in particolare?

Si, la speranza che non deve mancare mai perché penso sia proprio quella che ci dà la forza di rialzarci quando “cadiamo e ci facciamo anche male”! Si dice che la speranza è sempre l’ultima a morire e immaginarsi un futuro migliore, si può e basterebbe talmente poco … Marco, nonostante tutto, ci riesce e dice che non è difficile. La mia aspirazione, nel mio piccolo, è quella di far comprendere (in primis, a me stesso) che a volte sono proprio le “sciocchezze che ci mettono KO” e poi ci sono persone come Marco che, nonostante la vita gli remi contro, affronta tutto con il sorriso e con tanta speranza e attesa di un cambiamento. Il mio obiettivo, per questo progetto è proprio quello di far arrivare questo messaggio attraverso la sua storia e la mia musica e che ognuno di noi può essere il Cambiamento!