Gli IFAD rispondono ad alcune domande sul nuovo singolo “Visioni“.
Da dove deriva la scelta del titolo?
La scelta del titolo nasce dopo la creazione del testo, poiché si riferisce a un poeta visionario, un artista che trascende gli schemi convenzionali. Guardando il mondo con occhi illuminati da una luce speciale, riesce a predire il futuro.
Le sonorità armoniose ed oniriche esplodono nel ritornello: qual è il vostro obiettivo?
Il nostro obiettivo è sempre entrare prepotentemente nella testa dell’ascoltatore, lasciando però libera interpretazione a chi riesce a farci entrare nella propria anima.
La visione del futuro è solamente disincantata o c’è una vena di speranza?
È ovvio che ci sia una vena di speranza, deve esserci; altrimenti, questa luce nei suoi occhi porterebbe a scrivere solo rabbia e dolore. Ci sono sempre le due facce della stessa medaglia.
Il testo è ricco di metafore, quasi profetico: che effetto avete voluto ottenere?
Sostanzialmente, l’effetto che abbiamo voluto ottenere è quello di “stupire” l’ascoltatore con la profondità del testo e della musica, rendendo l’ascolto più interessante e significativo per chi si immerge nel brano.