“Perdoname” è un pezzo hip-hop con arrangiamenti dubstep particolarmente curati e ben strutturati, in particolar modo lo si nota nel ritornello. Il brano si divide in due parti diverse fra loro, ma che racchiudono la stessa essenza: nella prima strofa viene raccontato come un giovane ragazzo possa cadere nella tentazione di fare scelte sbagliate e di come avvolte la salvezza la si possa trovare nelle proprie passioni (in questo caso nella musica). Mentre nella seconda strofa, le difficoltà che un ragazzo giovane può incontrare nel percorso di crescita sia a livello emotivo che a livello materiale, sentendosi magari fuori posto nell’ambiente in cui si trova e con le persone che lo circondano.
Leggiamo l’intervista!
Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?
In generale credo che la musica stia diventando sempre più omogenea, ormai secondo il mio punto di vista si cerca costantemente di trovare suoni alternativi mescolando vari tipi di genere, in parte è quello che sto cercando di fare anch’io rimanendo sempre fedele però ai contenuti che riguardano il testo.
Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?
Scegliere sarebbe veramente difficile, forse direi Emis Killa in quanto è il mio artista preferito
Quali sono i tuoi piani più immediati?
Nonostante “Perdoname” sia uscito recentemente stiamo già lavorando ad un nuovo progetto, non dirò altro per non creare degli spoiler però il tema del nuovo brano è molto forte.
Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?
per quanto mi riguarda ammetto che il fattore social sia un mio grande limite, purtroppo non riesco ad andare d’accordo con questo nuovo sistema di comunicazione, penso però che siamo fatti per evolverci in tutti i campi e se i social riescono a dar voce anche a ragazzi che magari non possono permettersi altri strumenti ben venga.
Hai un videoclip nel cassetto, oppure dovremmo ancora attendere?
Si è in lavorazione ma penso che si debba aspettare ancora un po’.
Sempre convinti che ogni forma d’arte sia la massima espressione della bellezza. Tu da artista che rapporto hai con la bellezza? Quale il tuo pensiero in merito, in una società ormai distrutta dall’agognata apparenza, in cui l’arte sembra passare in secondo piano?
Come ho detto prima per me il testo è la mia personale forma d’espressione di bellezza, sinceramente a me non piace giudicare i gusti altrui, quello che per me può essere comicità per altri può essere bellezza allo stato puro e va bene così.
C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti? Come nasce un tuo brano di solito? Raccontaci qualche aneddoto!
Quello che ascolto è fondamentale per scrivere un nuovo brano quindi no non ce differenza, poi un brano può nascere per tanti motivi e nei modi più disparati, un esempio è “Perdoname” ero insieme al produttore e cercavamo delle sue vecchie produzioni per trovare qualcosa d’interessante, nella miriade di basi che ascoltai c’era questa base dubstep che lui stava per cestinare, io ho insistito nel dire che poteva nascere qualcosa d’interessante e alla fine l’ho convinto ed è uscito fuori uno dei miei brani migliori.
Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?
È doveroso ringraziare tutte le persone che mi supportano giornalmente, famiglia ed amici; però una menzione speciale va sicuramente al mio produttore e al mio videomaker, persone speciali che cercano sempre di venirmi incontro per darmi una mano, ma soprattutto grandi professionisti nei loro campi.