La cantautrice Celia si sta affermando nella scena musicale italiana con un approccio sincero e coraggioso alla scrittura. Dopo aver mosso i primi passi reinterpretando cover, ha trovato la sua vera voce nella creazione di brani inediti, in cui mette a nudo emozioni e esperienze personali. Con il suo ultimo singolo “Chissà se ci sarai”, Celia dimostra ancora una volta la sua capacità di trasformare paure e dubbi in musica autentica e coinvolgente, costruendo un rapporto diretto e trasparente con il suo pubblico.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo dal titolo “Chissà se ci sarai”. È difficile mettere in musica le proprie paure, dubbi ed emozioni? Come ci si sente a mettersi “a nudo”?
È difficile avere il coraggio di pubblicarle soprattutto, renderle per tutti e aprirsi a sostenere i giudizi che ne conseguono. Ma ricordo che è stato un passaggio importante e difficile anche scrivere i primi pezzi, passare dalle cover agli inediti. E ho potuto farlo perché ero lontana dalla mia città e sono caduti alcuni blocchi e inibizioni. Alla fine scrivere delle proprie esperienze, emozioni è davvero esporsi personalmente e ci vuole davvero coraggio. È necessaria una forte voglia di condividere e la consapevolezza di avere la forza di reggere alle opinioni che daranno sul tuo lavoro.
Immagina una collaborazione con un artista della scena musicale contemporanea.
Se dovessi fare un featuring domani, lo farei con Daniele Silvestri perché le canzoni che ho pronte ora sono molto ironiche e giocose, ma spesso nascondono significati profondi. Anche lui ha un po’ questa cifra e penso verrebbe qualcosa di bello. E poi un giorno mi piacerebbe invece produrre un bel pezzo intimo con Niccolò Fabi e Elisa.
Pensi sia più facile oggi, grazie a Internet e alla musica “liquida”, essere ascoltati e trovare un pubblico ancora più ampio?
È una situazione contraddittoria, è più facile ma è più difficile farsi ascoltare perché c’è troppa musica in giro. Anche in questo siamo sopraffatti dalla massa di informazioni. E cosi crearsi un pubblico si collega a tanti fattori diversi, il giusto timing, il grado di visibilità che si riesce a conquistare con le strategie social e di marketing. Bisogna avere molte più skill di autopromozione, non si può più essere solo artisti.
Se fossi uno strumento musicale quale vorresti essere?
Sono combattuta. Ti direi la chitarra perché può viaggiare, essere portata in tanti posti ed è versatile, può produrre suoni sublimi ma anche accompagnare momenti di amicizia. Però anche le percussioni, perché non hanno paura di fare rumore, anzi!
Quanta importanza dai all’outfit e all’immagine legata ad ogni uscita?
Molta. Va tutto insieme. Deve essere un’armonia di contenuto, immagine, suono. Per me è molto importante l’armonia, insieme alla coerenza del messaggio su tutti i vari piani. Inoltre mi diverto molto a giocare con i vestiti e l’immagine, rappresentare tutte le mie sfumature.
Per concludere ti chiediamo: dopo questo singolo lavorerai a un disco?
Il disco esiste già. Ho 11 pezzi pronti…ho il concept, tutto! Bisogna solo produrlo! Ho scelto di fare uscire i pezzi come singoli per iniziare a farmi conoscere e a creare un rapporto graduale con il pubblico. Ma appena ci sarà la possibilità… stay tuned!