“Gold” è il primo brano inedito firmato dalla poliedrica artista e cantautrice This is EllE insieme al suo compagno di vita e musicale Matteo Petacca, sui principali stores digitali e dal 31 maggio in promozione nelle radio italiane ed estere.
“Give you a favour, Take your hands off Gold” canta il ritornello: un incitamento all’abbandono della strada di ciò che appare fuori per andare a prendersi cura di ciò che invece è dentro, e cioè di ciò che realmente siamo.
La particolarità della tua voce è espressa a pieno in questo brano: sembrano coesistere due lati differenti di te, entrambi potenti e dinamici. Questo dualismo è studiato o frutto della tua spontaneità?
Ho sempre avuto questo dualismo vocale, ma anche personale. In entrambi gli ambiti ho un lato dolce, delicato, toni soffusi e non invasivi, al quale si contrappone la mia parte guerriera, più aggressiva e che vuole a tutti i costi farsi ascoltare, soprattutto nelle ingiustizie, subite si da me, ma in particolar modo dagli altri. Infatti, ho una propensione all’aiuto molto spiccata. La mia voce riporta esattamente questo, è sempre stato così.
Il messaggio che hai voluto portare avanti è estremamente coraggioso e realistico: come mai gli uomini sono incatenati, da secoli, ai propri averi concreti, ma trascurano l’unica cosa che può rimanere a loro per l’eternità, ossia il proprio essere?
Perché non ci è stato insegnato, mai. Nelle ere, nei secoli, negli anni, si è sempre prestato più attenzione al fuori piuttosto che alla nostra complessa interiorità, anche perché diciamolo: fa paura!! Quando invece dovrebbe essere la prima cosa ad essere esplorata e curata. In questo modo avremmo una società molto più sana, in cui ognuno di noi si sentirebbe molto più realizzato e in cammino verso la propria “Leggenda personale” (cit. L’Alchimista-Paulo Coelho). Invece la nostra essenza viene contaminata e fuorviata dall’omologazione, sin dai tempi della scuola, ed è lì che cominciano i danni, finendo poi in ansie, attacchi di panico, confusione… ma tutto questo lo abbiamo voluto ed accettato noi. Credo però anche che come si arriva ad un certo punto, si possa anche tornare indietro. Magari si può partire proprio da una canzone, per iniziare a svegliarci dal torpore di ciò che è stato finora e ritrovare finalmente la vera strada del nostro viaggio personale.
Guardando il video, si denota un certo gusto per l’Oriente. Si tratta di una scelta volontaria, volta a riprendere le sue filosofie contro il materialismo estremo?
Ho deciso di partire per l’Oriente la prima volta a 20 anni, zaino in spalla e tanta curiosità. E soprattutto ho fatto prima il biglietto e poi in una settimana il passaporto (ahahah) tanta era la voglia di andare. Quando sono atterrata a Bangkok ho sentito subito che i miei piedi stavano camminando su un suolo che era stato già mio. Casa… non so definirlo in altri modi. negli anni ho viaggiato in lungo e in largo in quelle terre e tutte mi danno la stessa sensazione. Quella che non sento qui, pur essendoci nata. Quindi io direi che più che una scelta volontaria è proprio una cosa naturale che arriva da dentro, come un richiamo che non posso ignorare. Ovviamente le sue filosofie fanno parte di me e quindi le riporto inevitabilmente in ciò che scrivo e produco. In ogni modo nel video (interamente ideato, prodotto e realizzato da me e Matteo Petacca) ci sono molti richiami all’Oriente. Vi invito a guardarlo su YouTube!
Come è stato possibile effettuare una critica così centrata sulla società attuale? Hai vissuto esperienze particolari che ti hanno ispirato per la scrittura di questo brano?
Ho vissuto niente di più e di meno di ciò che tutti vivono quotidianamente, dalla nascita fino ad ora. Durante il mio percorso, a casa, a scuola, all’università, nei viaggi, ho raccolto informazioni che hanno lavorato dentro di me e sono maturate in delle prese di coscienza che mi hanno portata ad essere chi sono ora e ad avere le idee chiare che riporto in musica senza ma e senza se. Credo che tutti noi viviamo esperienze particolari, belle, brutte, positive e negative, quello è per tutti, senza esclusione. La differenza sta nel processamento delle stesse e nella modalità di reazione che decidiamo di avere. Io ho deciso di trasformare tutto a mio vantaggio, di guardare l’insegnamento che c’è dietro e di imparare il più possibile, ed ovviamente di riportare tutto questo in musica per donarlo al mondo cercando di scuotere le coscienze.