La bellezza dell’uomo che incontra l’elettronica, il mondo estetico e quello glamour. Colori accesi, allegorie, vestiti eccentrici e tantissima energia pulita che passa senza filtri anche dentro un folk di protesta o dentro un pop main stream di maniera. C’è tutto, c’è anche il rock e il sapore dei Balcani. “Sbam!” è il nuovo disco della Gipsy Orkestar capitanata dal grande trombettista Eusebio Martinelli che di certo non ha bisogno di presentazioni e che si presta alle nostre domande in cerca di fascino…
Noi parliamo di bellezza e di glamour. E questo primo video, la grafica del disco e le intenzioni del suono penso che debbano molto a questo aspetto o sbaglio?
La bellezza non puoi definirla, la bellezza puoi ammirarla, puoi invidiarla, puoi desiderarla. Noi abbiamo cercato quantomeno di inseguirla, poi se ci siamo riusciti dovranno dirlo gli altri perché essa è sempre negli occhi (nelle orecchie) di chi guarda (di chi ascolta).
Costume di scena: che indossa la Gipsy Orkestar quando suona?
Il bassista, Cris Bastone, è vestito essenzialmente dei propri tatuaggi, molto appariscenti, soprattutto quelli che ha sul collo; il batterista “Pizy 22” trova di sentirtsi libero e a proprio agio in tenuta sportiva, pantaloncini e canottiera da basket; il chitarrista, Jack La Falena, suona con un fantastico kilt irlandese. Io in realtà cambio spesso look, di base però amo gli abiti eleganti, le paillettes e i dettagli scenici. Immancabile il mio vecchio cappello a cilindro che ancora resiste dopo tanti anni.
Tantissimo carattere soprattutto nel mix, nelle frequenze di drumming e di basso. Molta gustosa dinamica nei protagonisti delle melodie. Il sesso entra a far parte delle scelte artistiche secondo te? Sicuramente… In effetti immagino che questo gradito apprezzamento possa includere anche la conferma alla tua domanda. D’altronde questo album è stato realizzato con grande passionalità da una band tutta maschile.
Bello il moniker Orkestar… si è star di un’orchestra? Dove nasce, come e perché?
Gipsy OrkeStar, ovvero una gipsy band composta da Star! In effetti nei miei spettacoli mi piace molto elevare alle stelle i miei musicisti, questa è la prima ragione del gioco di parole adottato per il nome della mia band.
Un passo verso la fine: anche i remix che ogni volta mettete ha un che di fascinoso. Che usanza è quella di dare nuova veste a cose del vostro passato?
In effetti questa è diventata una bella tradizione che i miei fans si aspettano in una nuova uscita discografica. Il brano di turno in veste remixata diventa anche la base musicale che utilizziamo sui saluti finali e lo scoppio dei cannoni spara coriandoli.
E se ogni disco accoglie un remix del disco precedente, nel primo disco cosa troveremo?
Esatto, in effetti “Gazpacho”, il mio primo album, è l’unico a non contenere una bonus track finale con un precedente brano remixato.