“Double One” è un disco che codifica il pop rock di Castano Shock dentro una impalcatura di chitarra con soltanto due corde. E a quanto pare non manca nulla. Dunque resta l’aspetto glam del rock sudato dalla provincia italiana, resta la bellezza di una critica sociale intelligente che passa per l’amore… perché tutto passa per l’amore. E poi la libertà espressiva, quella irruente, quella senza troppe maschere a contorno.
Castano Shock… un moniker decisamente curioso. La sua genesi?
A causa dei miei capelli e la mia tendenza artistica ma mi spiego meglio: sono vegano da 12 anni e molti anni fa stavo divenendo, siccome invecchio anche io, canuto. La mia scelta alimentare è stata determinante perché meno di un anno dopo i capelli mi sono tornati castani come da giovane ma sempre a proposito di capelli va detto anche che da infante ero biondo giallo quindi sono diventato (e ridiventato) castano ben due volte nella vita”… e poi “Shock” per via dei temi che mi hanno sempre spinto a scrivere canzoni oltre che il suono che ne deriva vicino al nome castano!
Dove regna lo shock e come si sposa con un colore così accomodante come il “castano”?
Rock, shock…ma è casuale, giuro! Lo shock regna in ogni dove lo si cerchi e lo si desideri perché ognuno di noi può decidere di essere shock e con gioia; essere shock in quest’epoca ci permette di evadere dalla routine e sentirci meno pressati da tutto ciò che ci circonda nostro malgrado.
Decisamente punk il DNA di questo disco nonostante moltissime soluzioni assai pop. Il sex appeal non manca. Vesti questi brani come senti di essere davvero o come vorresti diventare?
La musica punk è stata, insieme a quella blues la più viscerale e quindi genuina e naturale; non è che gli altri generi non siano genuini, non voglio dire questo ma in ogni caso il punk e il blues sono e rimangono, a mio dire, quelli più di pancia e quindi più istintivi! La mia vena pop in composizione non è ricercata, costruita bensì un’attitudine naturale che mi consente di fare arrivare più facilmente il messaggio ogni volta che devo esprimermi!
Nel video di “Se io sarei” le donne, elemento portante, sono di varia estrazione sociale, di età e di posizione. Ma tutte col cellulare in mano: critica sociale in background? Visto anche l’uso del congiuntivo…
Ottima osservazione, le varie tipologie di donna nel video tutte accomunate dall’uso del cellulare! Si, critica sociale che parte dal cellulare che è diventato il custode della nostra essenza e questo a mio dire è un problema inoltre un oggetto che dovrebbe solo servirci a comunicare non dovrebbe renderci schiavi e incomunicanti tra noi mentre invece tutto ciò accade e si peggiora di giorno in giorno in questa società ormai “liquida” dove tra l’altro stiamo anche disimparando la nostra grammatica e ignorando la nostra storia culturale.
Se tu fossi bello cosa accadrebbe? Tanto per citare una delle canzoni del passato… oggi cambierebbe questa canzone?
Io non sono bello ma per fortuna piaccio (a chi voglio piacere) tuttavia ti risponderò che cercare di piacere non conviene perché è meglio essere se stessi, sempre e comunque; a far contenti tutti non si fa contento nessuno e tentando di piacere a tutti si risulterà non piacevoli, vien da se! Il messaggio di “se fossi bello” va ben oltre quella frase che caratterizza la canzone che tra l’altro ha diverse frasi gancio tipo “sono un alieno e vivo sereno” e “adesso mi bevo un te e rido ancora un po di me” o “mi piace quella lì e quindi non le piacerò oppure si però è fidanzata”, per citarne alcune… Nella canzone spiego per l’ennesima volta il mio punto di vista crudo ma ironico sulla società predisposta a premiare valori di poco valore.
Che tra l’altro, spero di non sbagliare, da ieri ad oggi sentiamo molto questo bisogno di irriverenza. E questo disco che si lascia il pop alle spalle emigra dentro suoni davvero dark… dove stai andando?
Nonostante abbia scelto di non usare più tastiere e chitarre e quindi arrangiare la mia musica solo con DUE CORDE di Mi ritengo di non essere cambiato! lo stesso verbo, lo stesso piglio, la stessa ironia, la stessa sagacia e gli stessi valori artistici ed umani. Non è cambiato nulla!